Poderosi cerchi di monoliti eretti su una brughiera costantemente sferzata dal vento della piana di Salisbury e dalla frequente pioggia che colpisce questa parte di Inghilterra. È uno scenario che difficilmente può lasciare indifferenti. Qua pioggia, sole e vento scivolano suggestivamente sulle pietre e accrescono la misticità di uno dei siti archeologici più famosi d’Inghilterra, d’Europa, del mondo. Realizzato a partire del 2800 a.C., ha attraversato diverse fasi di costruzione, l’ultima delle quali, intorno al 1650 a.C., ha lasciato il posto al circolo di 30 monoliti sormontati da lastre in pietra che conosciamo oggi. L’ingresso è indicato dalla Slaughter Stone, distesa a terra e lunga 7 metri, che porta al centro, dove si innalzano 5 triliti (strutture formate da due pietre verticali più un architrave) disposti a ferro di cavallo. Che cosa sia realmente Stonehenge è ancora un enigma: creazione aliena, immenso calendario, santuario dedicato al culto del sole e osservatorio astronomico si mescolano ad accrescere l’impenetrabilità del luogo. A questo si aggiungono le ipotesi che tentano di spiegare in che modo lastroni del peso di 40 tonnellate siano stati trasportati da cave lontane centinaia di chilometri. Dal 1986 il sito è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.