Una spettrale selva di formazioni calcaree, tra stalagmiti alte fino a 25 metri e stalattiti che, con il lentissimo gocciolare dell'acqua che si infiltra dalla superficie, si congiungeranno al terreno tra milioni di anni fino a formare grandiose colonne. E ancora "tendaggi" di calcare quasi trasparenti, finissime stalattiti che paiono cascate di fragili spaghetti e animali rarissimi che abitano i laghetti e gli anfratti più bui di questa foresta di rocce sedimentarie. Quella di Baradla è la grotta più vasta e spettacolare dell'Ungheria. Il percorso di visita completo è di 23 km (5 ore e mezza) e arriva in territorio slovacco, dato che le caverne non conoscono i confini amministrativi. Giri meno impegnativi permettono comunque di farsi un'idea del fenomeno del carsismo e della fragilità di un ambiente formatosi in milioni (chissà, miliardi) di anni. Regno della speleologia e palcoscenico per suggestivi concerti sinfonici, queste caverne sono anche luoghi curativi, come la Béke-barlang, grotta della Pace, la cui aria di eccezionale purezza viene usata a scopi terapeutici.