Il numero 21 è il protagonista di questo posto: è situato al numero 21, è aperto dal 21 settembre, ha 21 coperti e il menu cambia ogni 21 del mese. Le due sale hanno un arredamento differente: la sala principale richiama l’architettura del nord Italia con tavoli in legno, colori chiari e le tavole hanno un'apparecchiatura più semplice, priva di tovagliato; la sala secondaria, ha solo 3 tavoli tondi ed è più elegante con le pareti color blu, il tovagliato chiaro e le poltroncine imbottite. Lo chef Gori ha voluto trasmettere nella sua cucina e nell'arredo un mix delle sue esperienze in Alto Adige e in Toscana. La sua è una cucina originale ma allo stesso tempo con richiami ai sapori antichi e tradizionali e, soprattutto, basata sull'utilizzo di materie prime del territorio e possibilmente a km zero. Da selezionare la guanciotta cotta a bassa temperatura servita con indivia belga stufata ed una salsa alla senape antica oppure una tartare di manzo al fumo di legno del ciliegio, della casa di montagna dello chef che fu buttato giù da un fulmine, nocciole tostate e maionese vegana alle nocciole. Interessanti i ravioli fatti a mano ripieni di lenticchie con cotechino, saba e crema di carote. Sicuramente di grande effetto la cheesecake fredda a forma di mandarino, ripieno di salsa al mandarino e ricoperto di cioccolato bianco. La carta dei vini è compatta ma con una varia scelta. Il personale è cordiale