Insieme all'attigua riva del Carbon, entrambe spesso affollate per la fermata dei vaporetti, sono le fondamenta che dal ponte di Rialto costeggiano per un tratto il Canal Grande. Vi prospettano notevoli palazzi, tra cui il Dolfin-Manin (oggi sede della Banca d’Italia), eretto su progetto del Sansovino (1536-73) e riconoscibile per il sottoportego lungo il canale; il quattrocentesco palazzo Bembo, con splendide pentafore, in cui abitò Pietro Bembo, celebre letterato veneziano (oggi luogo di mostre d’arte); il trecentesco e gotico palazzo Dandolo (N. 4172). Seguono gli edifici veneto-bizantini (secoli XII-XIII), ma profondamente alterati, di palazzo Loredan (N. 4137) e Ca’ Farsetti (N. 4136), sedi del Comune: nel primo sono originali il loggiato inferiore e la polifora del piano nobile, che abbraccia l’intera larghezza della fronte. Dietro le rive, per calle Bembo si arriva in calle del Teatro, dov’è il ricostruito (1969-79) Teatro Goldoni.