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Piazza S. Marco

localita

piazza S. Marco 30124 Venezia (VE)
Un immenso trapezio definito da una quinta di edifici porticati e dal fondale della basilica di S. Marco, col campanile che fa da cardine e, alle sue spalle, la piazzetta che apre la visuale verso il mare: piazza S. Marco è la ‘piazza’ per antonomasia, irripetibile ambiente urbano e superba sintesi di un millennio di storia e cultura della città. Oggi vi si raccoglie il flusso di visitatori che viene a Venezia da tutti i Paesi del mondo. Ed è anche palcoscenico del celeberrimo Carnevale, che dal cuore marciano si irradia con feste e spettacoli in tutta la città.
Intorno al sito, già scelto per la fondazione della chiesa del primo patrono san Teodoro (nell’attuale piazzetta dei Leoni), nel IX secolo si aprirono le fabbriche del Palazzo Ducale e della nuova cappella dogale – futura Basilica – con ciò definendo funzione e futuro del luogo. Allora, e per secoli, la piazza fu un prato di modesta estensione, definito a ovest da un canale (il rio Batario) e da una chiesa (S. Geminiano). Alla fine del XII secolo il rio fu interrato, la chiesa demolita e ai due lati del più ampio spazio sorsero nuove costruzioni: a nord, le prime case dei procuratori di S. Marco, riunite in un’unica facciata con portici, e a sud l’edificio anch’esso porticato di un ospizio. Nel secolo successivo la piazza ebbe il selciato a spina di pesce e così la vide nel 1365 Petrarca, cui apparve incomparabile a ogni altra. Nel ’500 si ricostruirono le Procuratìe Vecchie, si cominciò a edificare sul fronte opposto le Nuove, il Sansovino liberò il Campanile dagli edifici addossati e – dopo la Libreria eretta su piazzetta S. Marco – diede nuova impronta monumentale alla piazza. Si alzarono allora anche i tre pili bronzei per le bandiere, di fronte alla Basilica. Nel 1722 Andrea Tirali rifece la pavimentazione con gli attuali masegni, le pietre in trachite che selciano tutta Venezia; a partire dal 1810 fu infine edificata l’Ala napoleonica in luogo della chiesa di S. Geminiano, già ricostruita dal Sansovino. Ancora oggi, alla piazza e ai suoi edifici si continua a lavorare per conservarne la bellezza. Il disegno complessivo degli spazi, la loro articolazione e la fusione di forme e di stili – dal bizantino-gotico della Basilica al neoclassico dell’Ala napoleonica – si colgono bene nella visione dall’alto, dalla terrazza della Basilica stessa o ancora più su, dal campanile di S. Marco.
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