Si tratta di un’autentica piazza che prolunga la platea marciana tra le alte facciate interne del palazzo: severe le più antiche; ornata di marmi e fitte di portici, logge e finestre quella rinascimentale, disegnata dal Rizzo. Al fondo, sul lato addossato alla Basilica, spiccano la barocca facciata dell’Orologio (1615) e il profilo del ricco ingresso d’onore al palazzo: la scala dei Giganti del Rizzo (1484-1501), con le colossali statue di Nettuno e di Marte del Sansovino (1554), simbolo della potenza di Venezia per mare e per terra, in cima alla quale si svolgeva l’incoronazione del nuovo doge; in asse, l’arco Foscari (1470), con fasce di pietra d’Istria e marmo rosa; il porticato Foscari; la porta della Carta, opera di Giovanni e Bartolomeo Bon (1438), con il leone alato davanti al quale è inginocchiato il doge Francesco Foscari (copia ottocentesca). Oltre è il cortile dei Senatori. Per la scala dei Censori si sale al piano delle Logge, con begli scorci sul cortile e la piazzetta; la scala d’Oro – iniziata prima del 1549 da Jacopo Sansovino Sansovino e da Antonio Scarpagnino e compiuta nel 1559, così chiamata per gli splendidi stucchi dorati e riservata al passaggio di illustri personalità – dà accesso ai piani superiori.