Il complesso di edifici che ospitano la sede storica dell’Università si distingue in una parte quattrocentesca e in una sette-ottocentesca, neoclassica, costituita da una sequenza di quattro cortili allineati con ingressi distinti lungo il fianco occidentale di strada Nuova. Nel 1771 Giuseppe Piermarini, chiamato dal governo austriaco a dirigere i lavori di ristrutturazione dell’ateneo, ridisegnò la facciata su strada Nuova con nitide geometriche linee e i due cortili settentrionali con un doppio ordine di portici ad archi ribassati sorretti da colonne doriche abbinate. Dal primo portale aperto su strada Nuova si entra nel cortile medico, da cui si accede al teatro anatomico (o aula Scarpa) progettato nel 1785 da Leopold Pollack: nell’aula a emiciclo la luce piove sul tavolo di dissezione da cinque finestroni ad arco sul lato rettilineo e da una lanterna al centro della volta (nella cupola, eleganti affreschi della scuola dell’Appiani). Nell’angolo nordoccidentale del cortile si accede al Museo per la Storia dell’Università, dove si conservano preparati anatomici di grande valore storico oltre a strumenti, attrezzi e documenti relativi a eminenti personalità che insegnarono nell’ateneo, inclusi gli strumenti di fisica fatti costruire da Alessandro Volta e dai suoi successori. Si passa quindi al cortile, detto legale, al cui centro si trova la statua di Alessandro Volta e lungo i portici numerose lastre tombali e sculture dei più illustri giuristi pavesi. Al secondo piano l’aula Foscoliana (1788), dedicata al poeta che nel gennaio 1809, chiamato alla cattedra di eloquenza, vi lesse la prolusione Dell’origine e dell’ufficio della letteratura. Il terzo cortile, più tardo, realizzato dal Pollack, cui immette l’ingresso principale su strada Nuova, è anche detto cortile teologico, o portico delle Statue, per le statue otto-novecentesche di illustri professori pavesi che ospita. Da qui, attraverso un passaggio che collega strada Nuova a piazza Leonardo da Vinci, si può accedere all’aula magna (1827-50), mentre un monumentale scalone d’onore conduce alla Biblioteca e al teatro fisico (o aula Volta), disegnato sempre dal Pollack (1785-87) per l’insegnamento di Alessandro Volta che vi tenne lezioni dal 1772. Chiude il lato sud il doppio cortile, diviso da un passaggio coperto, costruito (1820-21) nell’area in cui sorgeva il monastero del Leano. La parte quattrocentesca dell’Università - fino al 1932 sede dell’ospedale S. Matteo - è adiacente ai primi due cortili del Piermarini. Accedendovi dal cortile Teresiano, aperto su piazza Leonardo da Vinci, il nucleo architettonico quattrocentesco è quello di sinistra, disposto a forma di croce inscritta in un quadrato entro il quale si aprono quattro chiostri: quello di sud-ovest, detto Sforzesco, conserva parte dei decori in cotto. Originaria è anche la copertura a travature lignee nei locali del braccio sud che ospitavano la Biblioteca di storia dell’arte, affacciata sul suggestivo cortile delle Magnolie. Nel Settecento, all’intersezione dei bracci venne eretta una cupola e sul fronte meridionale un’aula neoclassica poi dedicata al pneumologo Carlo Forlanini. Nel passaggio tra il cortile Sforzesco e il cortile delle Magnolie si accede alla Raccolta archeologica dell'Università, allestita nella sala a Crociera dell'ex ospedale di S. Matteo; custodisce tra l'altro un piccolo nucleo di sculture di età romana, alcuni pezzi di antichità egizie, terrecotte votive etrusche e una ceramica di produzione apula. Fa parte dei musei dell'Università anche il Museo Camillo Golgi, allestito in palazzo Botta. Grande fascino rivestono gli arredi dell'epoca e gli strumenti scientifici originali. Già dal VII secolo doveva esistere a Pavia una scuola di diritto che formava i giuristi della cancelleria palatina: uscì da qui nel 643 l'Editto di Rotari, prima codificazione scritta del diritto barbarico. Nell'825 un capitolare del Carolingio Lotario riconobbe la scuola regolamentando l'afflusso in città di giovani chi