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Lodi

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Lodi (LO)
È una città d’arte padana di bella atmosfera con alcuni monumenti fondamentali nella storia dell’architettura lombarda. Si possono visitare il Castello visconteo, inoltrarsi nel centro storico lungo corso Vittorio Emanuele, toccando le piazze della Vittoria col Duomo, del Broletto e del Mercato fino all’ex convento di S. Filippo. Poi ci sono le tante chiese, come quelle dell’Incoronata, di S. Maria del Sole, di S. Cristoforo e di S. Maria Maddalena, nel quartiere della città bassa a due passi dall’Adda. Lodi, Laus Nova, rinacque dalle ceneri dell’antica Laus Pompeia, distrutta nel 1111 e definitivamente nel 1158 dai milanesi, in espansione lungo la direttrice dell’Adda. L’imperatore alleato, Federico I Barbarossa, che non era riuscito a proteggerla, ne volle l’immediata ricostruzione nel sito attuale, circa 8 km a est del precedente, su una più difendibile altura sovrastante il corso del fiume. Concedendole generosi privilegi, tra gli altri quello della libera navigazione lungo l’Adda e il Po fino al mare, ne favorì l’immediato sviluppo, tanto che nel 1160 già si avviava la costruzione del Duomo. Mentre una poderosa opera di bonifica trasformava la circostante palude in uno dei territori più fertili della Lombardia, la città, destinata a un importante ruolo di mercato agrario, cresceva nella sua forma medievale: intorno al 1220 venne eretta una cerchia di mura e tra il XIII e il XIV secolo sorsero le chiese di S. Francesco, S. Lorenzo e S. Agnese. Verso la fine del ’300 i Visconti presero il diretto controllo di Lodi, costruendovi il castello e chiudendo la stagione delle lotte di fazione. Il ’400 fu per la città un secolo di guerra, tra Venezia e Milano, e di pace, firmata proprio qui nel 1454. Nel successivo breve periodo di ricchezza e splendore si avviarono, grazie al vescovo Carlo Pallavicino, le costruzioni del tempio dell’Incoronata e dell’ospedale di S. Spirito. Un nuovo impulso architettonico giunse solo nel ’700 inoltrato con la ricca stagione del barocchetto lodigiano: belle chiese dalle armoniose ondulate facciate e palazzi ricchi di stucchi e ferri battuti. L’800 prima francese poi di nuovo austriaco vide Lodi centro provinciale ma culturalmente vivace. Con l’unità d’Italia, la città iniziò il suo processo di modernizzazione economica e sociale, sempre legato alla vocazione agricola: nel 1870 vi nacque la prima industria italiana per la lavorazione a ciclo completo del latte alimentare, la Polenghi Lombardo, e l’anno seguente fu fondato un istituto sperimentale di caseificazione presto famoso in Europa. In tempi moderni è stata posta a Lodi la sede del Parco Tecnologico Padano, centro di ricerca all’avanguardia nel campo delle tecnologie agroalimentari.