Oliena
localita
Oliena (NU)
Fortemente espressiva del mondo culturale del territorio nuorese, Oliena ebbe a partire da XVII secolo un particolare sviluppo collegato anche all’insediamento dei gesuiti, i quali fra l’altro introdussero l’allevamento del baco da seta e più avanzati metodi di coltura dell’ulivo e della vi
te. Ancora oggi uliveti e vigneti prevalgono nel paesaggio circostante: Oliena è uno dei paesi più rinomati della Sardegna per la produzione di olio extravergine e del Cannonau rosso. Insignita della «Bandiera Arancione» del Touring Club Italiano a riprova della sua qualità turistico-ambientale
, la cittadina è nota anche per il suo artigianato artistico e in particolare per i pregiati gioielli in filigrana. Il centro storico, per quanto alterato da interventi edilizi degli ultimi decenni del Novecento, continua a essere – in particolare il rione di Sa Maddalena, dove sussistono i ruder
i del castello medievale – uno dei più caratteristici e interessanti dell’isola. Nei vicoli tortuosi e stretti, sui quali sembra incombere la mole possente della punta Corrasi, si affacciano casette con piccole corti, scalette esterne, archi, pergolati, minuscoli balconi e fumaioli dalle forme
insolite: un’architettura ‘spontanea’ e mossa. Altro elemento caratterizzante del tessuto urbano è il gran numero di chiese (ben 11) che sorgono nell’abitato, per lo più di modeste dimensioni e di linee semplici ma ingentilite da civettuoli campaniletti a vela. Fra queste si distinguono, a
ll’ingresso del paese, la vecchia parrocchiale di S. Maria, di origine duecentesca ma più volte rimaneggiata, e in corso Vittorio Emanuele II l’attuale parrocchiale di S. Ignazio di Loyola, eretta dai gesuiti nei primi decenni del XVIII secolo; vi si conservano alcune interessanti statue lignee seicentesche. Accanto sorge il seicentesco collegio, oggi adibito a sede espositiva; vi è conservato un bel retablo del ’500 detto di S. Cristoforo (occorre prenotare la visita al presidio turistico, se il collegio non è aperto per altre mostre temporanee). Fra gli edifici sacri minori risalta, in uno slargo nella centrale via Deledda, la chiesa di S. Croce, la più antica del paese, con un rustico loggiato e un campanile a vela a tre luci. Danno notorietà a Oliena pure gli smaglianti costumi tradizionali, specie quelli femminili, che vengono sfoggiati in occasione delle feste popolari. Tra queste di particolare interesse è, la domenica di Pasqua, S’Incontru: i simulacri del Cristo risorto e della Vergine vengono portati in processione per le vie da due distinti cortei in costume fino a incontrarsi fra una folla esultante, mentre dai tetti e dalle finestre si spara a salve ripetutamente. Altra occasione per indossare il variopinto abbigliamento tradizionale è, il 21 agosto, la Festa di S. Lussorio, patrono del paese.
te. Ancora oggi uliveti e vigneti prevalgono nel paesaggio circostante: Oliena è uno dei paesi più rinomati della Sardegna per la produzione di olio extravergine e del Cannonau rosso. Insignita della «Bandiera Arancione» del Touring Club Italiano a riprova della sua qualità turistico-ambientale
, la cittadina è nota anche per il suo artigianato artistico e in particolare per i pregiati gioielli in filigrana. Il centro storico, per quanto alterato da interventi edilizi degli ultimi decenni del Novecento, continua a essere – in particolare il rione di Sa Maddalena, dove sussistono i ruder
i del castello medievale – uno dei più caratteristici e interessanti dell’isola. Nei vicoli tortuosi e stretti, sui quali sembra incombere la mole possente della punta Corrasi, si affacciano casette con piccole corti, scalette esterne, archi, pergolati, minuscoli balconi e fumaioli dalle forme
insolite: un’architettura ‘spontanea’ e mossa. Altro elemento caratterizzante del tessuto urbano è il gran numero di chiese (ben 11) che sorgono nell’abitato, per lo più di modeste dimensioni e di linee semplici ma ingentilite da civettuoli campaniletti a vela. Fra queste si distinguono, a
ll’ingresso del paese, la vecchia parrocchiale di S. Maria, di origine duecentesca ma più volte rimaneggiata, e in corso Vittorio Emanuele II l’attuale parrocchiale di S. Ignazio di Loyola, eretta dai gesuiti nei primi decenni del XVIII secolo; vi si conservano alcune interessanti statue lignee seicentesche. Accanto sorge il seicentesco collegio, oggi adibito a sede espositiva; vi è conservato un bel retablo del ’500 detto di S. Cristoforo (occorre prenotare la visita al presidio turistico, se il collegio non è aperto per altre mostre temporanee). Fra gli edifici sacri minori risalta, in uno slargo nella centrale via Deledda, la chiesa di S. Croce, la più antica del paese, con un rustico loggiato e un campanile a vela a tre luci. Danno notorietà a Oliena pure gli smaglianti costumi tradizionali, specie quelli femminili, che vengono sfoggiati in occasione delle feste popolari. Tra queste di particolare interesse è, la domenica di Pasqua, S’Incontru: i simulacri del Cristo risorto e della Vergine vengono portati in processione per le vie da due distinti cortei in costume fino a incontrarsi fra una folla esultante, mentre dai tetti e dalle finestre si spara a salve ripetutamente. Altra occasione per indossare il variopinto abbigliamento tradizionale è, il 21 agosto, la Festa di S. Lussorio, patrono del paese.