Già dei Crociferi, la chiesa venne ricostruita nel 1715-30 da Domenico Rossi conformandola ai modelli gesuiti romani, con monumentale facciata barocca. Unica a Venezia è soprattutto la sfarzosa decorazione interna, con stupefacenti intarsi di marmo bianco e verde che simulano una tappezzeria damascata, un drappo finto che copre il pulpito, un illusionistico tappeto marmoreo sui gradini del presbiterio: sorta di chiesa nella chiesa è il baldacchino dell’altare maggiore, sopra il ricchissimo tabernacolo. Sul 1° altare sinistro spicca il Martirio di S. Lorenzo, drammatico capolavoro ‘notturno’ di Tiziano; sull’altare del transetto sinistro, Assunta giovanile del Tintoretto. Sul lato opposto del campo, quattro alti camini individuano l’edificio dell’oratorio dei Crociferi; un importante ciclo pittorico di Palma il Giovane vi illustra storie dell’Ordine e dei dogi Zen e Cicogna (1583-91).