È tra le ultime opere di Juvarra a Torino (1732-36; la facciata è ottocentesca). Straordinario l'effetto di luce all'interno: l'unica navata è illuminata da aperture sopra l'altare maggiore, ma soprattutto dalle gallerie che sovrastano le cappelle laterali, particolarità architettonica ripristinata dal restauro resosi necessaria dopo gli ingenti danni dei bombardamenti del 1943. Di pregio anche il corredo decorativo: si segnalano una tela del Beaumont (Madonna del Carmine e il beato Amedeo di Savoia, nell'abside) e una di Corrado Giaquinto (L’immacolata e il profeta Elia, nella terza cappella di destra).