Costeggiando il grande Cimitero monumentale di Bonaria, costruito nel 1828 (tombe liberty), si raggiunge la sommità della collina «della buona aria» (perché distante dai miasmi pestilenziali che avvolgevano le sottostanti spiagge). È questo il luogo dove si insediarono le truppe aragonesi prima di togliere il Castello ai pisani nel 1326. E alla dominazione catalano-aragonese si riallaccia il santuario, la parte più antica dell’intero complesso, col suo bel portale gotico in facciata (proveniente dalla distrutta chiesa di S. Francesco in Stampace) e, all’interno, la statua lignea della Madonna che, secondo una leggenda, sarebbe qui approdata nel 1370 (in realtà è della seconda metà del ’400). Nonostante i rimaneggiamenti ottocenteschi, la contigua basilica, edificata nel 1704, conserva lo schema originario a navata unica con presbiterio a base poligonale e cappelle laterali. La monumentale costruzione, con prospetto in calcare e lunga scalinata d’accesso, interno a croce latina diviso in tre navate e cupola ottagonale all’incrocio dei bracci, è uno degli elementi caratterizzanti del paesaggio cittadino.