Era una volta una semplice cappella dedicata a San Michele che, con la traslazione del corpo di Santa Gudula nel 1047, venne ingrandita, fino ad assumere le forme di una chiesa romanica intorno al 1200. I successivi lavori di ampliamento e l’aggiunta delle imponenti torri della facciata le hanno dato l’aspetto gotico di ispirazione francese che si ammira oggi, per i meno attenti imparentato con la famosa Notre-Dame di Parigi. Nell’interno, solenne e grandioso (110 metri di lunghezza e 27 d’altezza), si svolgono come un tempo le più importanti cerimonie legate alla famiglia reale. Colossali pilastri a fascio dividono le tre navate, illuminate dai grandi finestroni tipici negli edifici gotici. Statue di artisti belgi, un fastoso pulpito seicentesco, confessionali, monumenti funerari e notevoli opere pittoriche ornano il deambulatorio, l’abside e le cappelle laterali. Ma la vera protagonista, nella Cattedrale di Bruxelles, è la luce, che filtra attraverso i vetri colorati delle preziose vetrate, dalla grande polifora in facciata del “Giudizio Finale” a quelle ottocentesche delle cappelle, dalle vetrate cinquecentesche che raffigurano personaggi storici nei rosoni del transetto a quelle rinascimentali con scene bibliche nella cappella del Sacramento.