Cassini, chi era costui? Molti nel settembre 2017 si appassionarono alla sorte della sonda Cassini, lanciata dalla Nasa vent'anni prima con il compito di esplorare Saturno, e che finalmente andò a distruggersi toccando il suolo del pianeta con gli anelli, trasmettendo però il suo segnale ancora per 90 minuti prima di tacere per sempre. Non tutti sapevano perché l'orbiter americano si chiamava proprio così, Cassini. E forse qualcuno si stupì ad apprendere che si trattava di un modo per onorare il più famoso figlio di un piccolo borgo ligure di neppure mille abitanti, Perinaldo.

Sì, perché il perinaldese Giovanni Domenico Cassini (1625-1712) è stato forse il primo astronomo moderno nonché uno dei più grandi di sempre, lo scienziato che scoprì quattro satelliti di Saturno (Giapeto, Rea, Dione e Teti), oltre che la Divisione di Cassini negli anelli di Saturno stesso e la Grande Macchia rossa di Giove. La sua fama era tale (sua una dettagliatissima mappa della Luna) che fu chiamato a Parigi alla corte del Re Sole, Luigi XIV, per esserne l'astronomo ufficiale, diventando cittadino francese e continuando a produrre scoperte anche in altri ambiti, essendo pure ingegnere, medico e biologo di primo livello. La sua importanza è tale che la comunità scientifica ha dedicato al suo nome un cratere sulla Luna, uno su Marte, la divisione degli anelli di Saturno, una regione sul satellite Giapeto, un asteroide scoperto nel 1999 (il 24101 Cassini) e, come detto, l'orbiter della sonda Nasa che per prima ha toccato il suolo di Saturno.

Una carriera che oggi varrebbe un sicuro premio Nobel. E che partì proprio da Perinaldo, che qualcuno chiama non a torto “borgo delle stelle”, e che a sua volta ha avuto l'onore di dare il proprio nome a un asteroide: il 7556 Perinaldo, scoperto nel 1982. E in effetti Perinaldo è da secoli un borgo ad “alta vocazione” astronomica. Sarà perché da quassù i cieli sono sempre apparsi particolarmente limpidi, specie prima dell'invenzione e la diffusione della luce elettrica. Fatto sta che, per un singolare concorso di circostanze e di genialità, in paese sono nati e hanno vissuto diversi illustri astronomi e cartografi. Oltre al grandissimo Gian Domenico Cassini (1625-1712), il principale fu Giacomo Filippo Maraldi (1665-1729), nipote e assistente di Cassini, scopritore delle calotte polari di Marte e di due comete. E poi non vanno dimenticati Giovan Domenico Maraldi e Giovanni Tommaso Borgonio, che fu topografo e cartografo dei Savoia.

Un genio come Cassini andava ricordato anche nel borgo natale, cercando di perpetuare la locale vocazione a guardare le stelle. E' così che nel 1989 l'ammministrazione comuale di Perinaldo ha dato vita all’osservatorio astronomico G.D.Cassini, costruendo sul tetto del municipio (ex convento di San Sebastiano) una cupola di tre metri di diametro dove è stato installato un telescopio riflettore newtoniano di 380 mm di diametro e di 1700 mm di focale, frutto di una donazione. Grazie alla sua grande luminosità, il telescopio consente a gruppi più grandi l'osservazione di galassie, nebulose, ammassi stellari e di tutti gli oggetti più bui del cielo.

La cupola può accogliere fino a un massimo di sei persone alla volta, ma vicino ad essa c'è una sala, assai più spaziosa, dove è posto un altro telescopio da 356 mm di diametro e 3556 mm di focale, che può essere impiegato per osservare i pianeti e le stelle doppie. L'osservatorio poi possiede altri telescopi con diverse configurazioni ottiche, strumenti che possono essere facilmente trasportati sul piazzale dell'osservatorio, per osservazioni pubbliche. All'interno di una delle stanze dell'osservatorio, invece, è situato il planetario, utilizzato specialmente quando il brutto tempo non consente l'osservazione diretta del cielo. 

Infine, l'edificio municipale ospita anche due piccoli musei: il Museo Cassiniano, che dispone di documenti e reperti sulla storia e la genealogia di Cassini e Maraldi, e il Museo Napoleonico, con documenti e illustrazioni relative a Napoleone e al suo passaggio da Perinaldo. Oltre a una fitta attività didattica diurna per le scuole, l'osservatorio di Perinaldo organizza mediamente due volte al mese serate di osservazione e conferenze aperte a tutti.

A Perinaldo però ci sono anche altri luoghi astronomici. Casa Maraldi, nel centro storico, con un bel profilo merlato che tradisce il passato di castello, raccoglie quanto resta della biblioteca e degli strumenti astronomici dell'illustre famiglia perinaldese. Ma soprattutto gli appassionati astrofili non possono perdersi una visita al santuario di N.S. Della Visitazione, che una leggenda (poco attendibile) dice essere stato costruito orientato sul Meridiano Ligure su indicazione dello stesso Cassini. Proprio pensando a Cassini, che fu l'ideatore fra l'altro della grande meridiana nella basilica di San Petronio a Bologna, nel 2007 l'Associazione “Stellaria” di Perinaldo ha realizzato nel santuario il più grande gnomone costruito in Italia da fine '800: un piccolissimo foro di 15 mm praticato nell'abside, rivolto a sud, fa entrare a mezzogiorno esatto nella chiesa un cono di luce che illumina un punto su una lamina di ottone posta sull'asse nord-sud. Per visitarlo, sito web astroperinaldo.it.

Testo di Roberto Copello, foto Wikipedia, astroperinaldo.it e Imperia Post

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