«È bastato un piccolo naso rosso da clown, la più piccola maschera del mondo, e anche il bancario ha svelato la sua insospettabile dimensione ludica». Così scherzando, nell'incontro del 21 luglio nella sede milanese del Tci in Corso Italia, Chiara Gentile (Responsabile comunicazione e attività dell'associazione Veronica Sacchi onlus) ha sintetizzato il senso dell'operazione che ha legato il Touring Club Italiano, Ubi Banca e la fondazione Sodalitas: “Un giorno in dono”.
VOLONTARI IN UN GIORNO DI FERIE
Nato come esperimento pilota solo nell'area milanese nel 2014, l'iniziativa che consente ai dipendenti di Ubi Banca di rinunciare a una giornata di ferie per destinarla ad attività di volontariato presso una delle 70 organizzazioni no profit selezionate, si è rivelata un successo.
Lo dicono anzitutto i numeri. Allargata a tutto il territorio nazionale, come ha sottolineato Riccardo Tramezzani Responsabile Retail Ubi Banca, in 34 città sparse in 14 regioni italiane (quelle dove il terzo polo bancario italiano opera) in soli tre anni ha totalizzato 2845 giornate di volontariato, corrispondenti a circa 20 mila ore di lavoro svolto a scelta tra i 152 progetti proposti dalle Onp.
UN SUCCESSO OLTRE LE PREVISIONI
Il che vuol dire, ha ribadito Mario Napoli, responsabile delle risorse umane di Ubi Banca, che dei 18 mila dipendenti di Ubi Banca, sparsi nelle 1500 filiali italiane, ben il 15 per cento si è prestato nei tre anni a dare una mano in questa forma di volontariato d'impresa e di azione di solidarietà sociale. Una quota molto alta vista la complessità organizzativa e la delicatezza dell'operazione. E che comunque è molto cresciuta percentualmente rispetto alla prima edizione.
Non è dunque stato solo un successo di numeri. Il segreto del successo è aver portato la formazione manageriale nel terzo settore, quello del volontariato, aver realizzato una partnership virtuosa tra banca, istituzioni e società civile, ha ricordato Alessandro Guido Consigliere di Gestione di Fondazione Sodalitas.
Anche le reazioni dei bancari partecipanti a queste giornate fatte di breve preparazione e poi di azione sul campo in ospedali, in centri di recupero, in organizzazioni culturali, sono state unanimi: «mi sono sentito più ricco»...«ho provato soddisfazione e orgoglio»... «ho capito le vere priorità della vita»...«è stata un'esperienza toccante, umana, indispensabile».
IL TOURING PRIMA SCELTA
E a proposito di orgoglio, ha affermato Lamberto Mancini, direttore generale del Touring Club italiano, «fa piacere vedere come tra le 70 associazioni no profit selezionate per accogliere i dipendenti Ubi Banca, il Touring Club Italiano è stata la organizzazione che ha raccolto in assoluto il maggior numero di adesioni».
E infatti ben 90 bancari hanno affiancato per un giorno “Aperti per voi”, l'iniziativa dei volontari della cultura del Tci nata 11 anni fa e che ora raccoglie ben 2100 volontari in tutta Italia, impegnati a tenere disponibili ai visitatori luoghi e beni comuni, a cominciare dal Quirinale che da oltre un anno è davvero la casa degli italiani anche grazie al Tci.
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