Il "generale Inverno" si è manifestato all'improvviso. E i turisti che avevano scelto le vallate alpine per ammirare i colori del foliage autunnale, nei primi giorni di novembre – tra Valtellina, Trentino e Alto Adige, soprattutto – hanno dovuto fare i conti con i disagi causati da nevicate molto nutrite. Nell'area delle Dolomiti è caduto quasi un metro di neve anche a quote medio-basse. Documentando, se ancora ce ne fosse bisogno, come il diffondersi di auto sempre più pesanti ne limiti le capacità di disimpegno quando l'asfalto si imbianca. Peggio ancora per ibride ed elettriche, ulteriormente messa in difficoltà dal peso delle batterie e dalla scelta della trazione posteriore per alcuni modelli. 

Da un punto di vista normativo la stagione invernale si è aperta lo scorso 15 ottobre. È da questa data che, con le dovute eccezioni previste per chi vive nei diversi "Tibet d'Italia", secondo il Codice della Strada è possibile circolare con pneumatici invernali montati senza incorrere in sanzioni. Ed è giusto ricordare che, nonostante molti guidatori associno ancora agli pneumatici invernali la storica dizione "gomme da neve", il montaggio non deve essere messo in rapporto alla presenza di neve sulla strada, quanto piuttosto correlato alle temperature a terra: al di sotto dei 7-10 °C, le gomme estive vedono infatti ridotta significativamente la qualità delle loro prestazioni.

GLI OBBLIGHI DAL 15 NOVEMBRE
Domenica 15 novembre, invece, è la data a partire dalla quale su scala nazionale – quali che siano le condizioni meteo in tutta Italia – gli enti gestori di strade e autostrade possono imporre l'obbligo di montare gomme invernali sui veicoli in circolazione. O comunque richiedere di disporre di catene da neve a bordo del mezzo.
ORDINANZE: DOVE TROVARLE
Il problema più importante, per chi non si limita a circolare nel proprio Comune di residenza abituale, è trovare il bandolo della matassa tra le varie ordinanze sull'uso degli pneumatici invernali. Gli enti proprietari o gestori che possono emanare i decreti sono centinaia: Province, Comuni e di fatto tutte le società concessionarie di autostrade.

Un aiuto prezioso arriva dal sito www.pneumaticisottocontrollo.it (in generale sempre aggiornato) firmato dalle associazioni di categoria Assogomma e Federpneus che raccoglie, per aree geografiche e tratti di autostrada, addirittura le copie digitalizzate delle ordinanze originali. Per quel che riguarda la rete autostradale, Autostrade per l'Italia offre un dettaglio completo dei tratti di rete interessati dall'obbligo alla pagina Operazioni invernali del proprio sito web. 

CHE SANZIONE SI RISCHIA?
Le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo di montare le gomme invernali sono contemplate dal Codice della strada e quindi uguali in tutta Italia. L’automobilista che circola, su strade in cui vige l’obbligo, sprovvisto di gomme invernali o di catene a bordo paga come minimo 42 euro nei centri abitati (art. 7 e 14 Cds) e 169 euro (art. 6 Cds) al di fuori. La sanzione può lievitare fin oltre i 600 euro. In più l’agente può imporre il fermo del veicolo finché non lo si mette in regola. E, in città, potrebbe valere l’aggravio della guida pericolosa: altri 42 euro di sanzione e decurtazione di 5 punti dalla patente.

Giusto per chiarezza, gli unici pneumatici invernali al 100 per 100 sono quelli che recano impresso il simbolo del "fiocco di neve tra i tre picchi" ("three peak mountain snowflake" nella normativa internazionale) sul fianco. In Italia e in generale negli altri Stati europei è ammesso anche l'uso di pneumatici con l'etichetta M+S ("Mud + Snow", letteralmente "fango e neve") che offrono comunque prestazioni inferiori rispetto alle invernali vere e proprie. In Germania, a far data dal 2018 come primo impianto e dal 2024 come termine definitivo, le gomme classificate esclusivamente M+S (senza "fiocco di neve tra i picchi") non sono considerate pneumatici invernali per le loro modeste caratteristiche di tenuta dinamica sulla neve.

IL PERCHÉ DELL'OBBLIGO
Può sembrare paradossale, ma tra i motivi di sicurezza che spingono le autorità a imporre l'obbligo di gomme invernali – con buona pace dei complottisti che vi leggono un favore alla lobby dei gommisti – oltre all'incremento di peso a vuoto subito dai veicoli negli ultimi 15 anni, ci sono proprio gli elevati standard di tenuta di strada e frenata dei mezzi più recenti.
L'adozione – ormai universale – dei dispositivi abs che evitano il bloccaggio in frenata delle ruote può infatti avere risvolti davvero pericolosi se ci si trova a guidare su neve compatta con le gomme estive, trasformando anche a bassa velocità l'auto in uno slittino incontrollabile in caso di frenata. Stesso può accadere per le (tante) vetture che adottano il sistema elettronico della stabilità esp (obbligatorio sulle auto di nuova costruzione dal 2012). Meglio tacere, poi, sull'”effetto galleggiamento” che possono innescare su asfalto viscido o molto bagnato gli pneumatici super ribassati impiegati da molti modelli ad alte prestazioni.
GOMME INVERNALI O CATENE?
La scelta va fatta in base al buonsenso. A Lampedusa le gomme invernali sono certamente inutili, ma anche in molta altra parte d'Italia, purché si sia disposti a lasciare l'auto in garage nei (pochi) giorni di neve e/o freddo dell'anno. In quel caso le catene nel baule bastano e avanzano.
È però importante ricordare che il discriminante non è la temperatura dell'asfalto. Quindi – a prescindere dalle precipitazioni – chi abita in una zona dove per mesi si resta al di sotto dei 7°C è più opportuno monti un treno di gomme invernali; chi viceversa, vive dove il clima è mite e saltuariamente guida in montagna o dove è in vigore un’ordinanza invernale, è meglio che acquisti le catene da neve (che restano fondamentali, anche per i 4x4, in casi estremi di forte pendenza e/o neve alta e ghiaccio).
LE GOMME ALL SEASON
Molto popolari in Nordamerica, le gomme All Season da alcune stagioni hanno trovato diffusione anche in Europa. A livello continentale in alcuni segmenti di mercato la quota delle gomme All Season è ormai prossima al 40 per cento del venduto. In principio utilizzate solo sui mezzi commerciali, oggi trovano sempre maggiore interesse per le auto con prestazioni non "estreme". Garantiscono una buona guidabilità sia d'estate sia d'inverno, mettono al riparo da "sorprese" invernali chi abita nelle aree collinari e i maggiori difetti loro imputati riguardano tenuta in curva e frenata su strada asciutta.

L'evoluzione nel mondo degli pneumatici All Season è talmente rapida che al primo prodotto "europeo per gli europei", la serie CrossClimate sviluppata dal colosso Michelin, se ne sono affiancati parecchi altri. Secondo test 2018 condotto dall'Automobile Club tedesco Adac sulle gomme 175/65 R 14 (quelle montate da Fiat Panda e Ford Fiesta per capirci) sono ben nove i modelli di pneumatico All Season le cui prestazioni in condizioni di bassa temperatura e/o strada innevata sono paragonabili a quelle di una gomma invernale. Hanno ottenuto come voto "sufficiente" i modelli Firestone Multiseason, Maxxis AllSeason AP2 86H, Vredestein Quatrac 5, Hankook Kinergy 4s H740 86T, Michelin CrossClimate 86H. La votazione, più alta, "soddisfacente" per gli All Season è stata invece conseguita dai modelli Nexen N Blue 4 Season,  Continental AllSeasonContact 86h, Goodyear Vector 4seasons Gen-2, Nokian Weatherproof.

PNEUMATICI INVERNALI: PER SAPERNE DI PIÙ
Tedeschi, svizzeri e austriaci, in quanto a strade innevate possono vantare un'esperienza enciclopedica. Ecco perché abbiamo riunito i risultati dei test 2018 e 2019 degli automobile club d'Oltralpe su 58 diversi modelli di pneumatici invernali nell'articolo Pneumatici invernali: ecco i migliori sul mercato.