"Cammini e Percorsi" è il progetto territoriale nazionale del Touring Club Italiano per valorizzare e certificare cammini e percorsi in Italia: un’iniziativa che l'associazione ha sviluppato grazie alle competenze maturate in 22 anni di lavoro svolto con 3.000 Comuni attraverso l’iniziativa Bandiere Arancioni (qui maggiori info).
Sono quattro gli itinerari che il Touring ha finora certificato nell'ambito del progetto; tra questi c’è la Via di Francesco, un bellissimo cammino che si snoda tra Umbria e Toscana. Ecco di che cosa si tratta e perché è stato certificato il suo tratto "La Via del Nord".

LA VIA DI FRANCESCO
La Via di Francesco, tra Toscana e Umbria, tocca i luoghi testimoni della avventura umana del Santo che più di ogni altro espresse l’amore per la natura e le sue creature: si offre a chiunque vuole vivere un’esperienza densa, tra fatica e silenzio, momenti di calma e contemplazione e condivisione con i compagni di viaggio.

Nella sua totalità, la Via è lunga lungo poco meno di 500 km e si snoda dalla rupe del santuario della Verna – non lontano da Sansepolcro, nel cuore dell’Appennino toscano – alla volta di Gubbio e Assisi, per poi proseguire attraverso le colline dell’Umbria in direzione di Roma. Monasteri, basiliche, eremi: ognuno di questi luoghi ha un posto nella vicenda francescana e ne custodisce le suggestioni. Sui sentieri della Via di Francesco si trovano camminatori da ogni parte del mondo e anche se la loro partenza è spinta da motivazioni intime e a volte molto diverse, l’atmosfera che si respira rimanda sempre a un trasporto mistico e religioso.

LA "VIA DEL NORD"
Della Via di Francesco il Touring Club Italiano ha certificato “la Via del Nord”, valutandone la qualità dell’esperienza turistica: dalla segnaletica alla mobilità, dalla fruibilità dei servizi dedicati ai camminatori, alla cura del territorio. I “ghost trekkers” del Tci hanno vissuto a pieno l’esperienza del cammino, raccogliendo molti elementi positivi e di unicità. Tappa dopo tappa si avverte una intensa spiritualità, che permea anche chi accoglie i camminanti. Sul Cammino si è molto più “pellegrini” che “viaggiatori” e non è un caso che si dorma in ostelli semplici ed essenziali, oppure negli eremi in cui fu accolto anche Francesco. Ma le strutture per fermarsi a riposare sono davvero molte, ben distribuite e si adattano anche a chi cerca uno stile di accoglienza meno essenziale e scarno.
La storia di Francesco, del suo rapporto intenso con gli elementi, scuote anche chi non si mette in marcia per motivi religiosi. Perché la natura esprime moltissimo in tutte le dieci tappe e se ne gode a pieno anche grazie alla pulizia e alla manutenzione dei sentieri, oltre che rassicurati, soprattutto nel tratto umbro, dalla segnaletica puntuale, omogenea e facile da interpretare. Un aiuto fondamentale arriva anche dal web. Viadifrancesco.it è il sito ufficiale, ricchissimo di approfondimenti, descrizioni dettagliate tappa per tappa e tracce Gpx scaricabili.
Panorama sulla diga di Valfabbrica
IL MEGLIO DEL TRACCIATO, TAPPA PER TAPPA
Camminando sulla Via del Nord, tra dall’Appennino toscano fino in Umbria, si percorrono tratti memorabili, come ad esempio dal Santuario della Verna o da Città di Castello fino al Sacro Convento e alla Basilica di Assisi. Ma in ognuna delle dieci tappe sono moltissime le occasioni per godere del cammino, rallentare, fermarsi tradendo la propria “tabella di marcia”.
Ad esempio, la prima tappa, da La Verna a Pieve Santo Stefano, attraversa i boschi del Parco delle Foreste Casentinesi, monte Falterona e Campigna, in Toscana. È un bel sentiero, suggestivo e rievocativo dei luoghi francescani. In questa zona, da non perdere sono la visita al Santuario della Verna, dove Francesco ricevette le stimmate, un’escursione al Bosco delle Fate e la salita fino al monte Perna. Una vera chicca da non farsi sfuggire è il Piccolo Museo del Diario, a Pieve Santo Stefano, che non entra tra gli spunti del cammino, ma che vale la pena conoscere per riceverne uno sguardo inedito sulla nostra storia collettiva. Diecimila diari, un milione e trecentomila pagine di memorie private dei cittadini di Pieve assumono un valore collettivo grazie a un allestimento multimediale davvero stimolante.
Altrettanto suggestiva, ma impegnativa, è la seconda tappa toscana. Si parte da Pieve Santo Stefano alla volta di San Sepolcro. Si attraversa la Riserva Naturale dell'Alpe della Luna e l’area di Monte Verde, con una sosta consigliata all’eremo di Cerbaiolo. Se non si vanta una forma smagliante, si può anche spezzare la tappa e programmare una notte a Pian della Capanna, per ripartire al mattino successivo.

 

Via di Francesco, campo di girasoli lungo il percorso

Nell’ultima parte del percorso toscano e nella prima parte di quello umbro i dislivelli impegnano gambe e fiato, ma i panorami alleggeriscono la fatica. La terza tappa, da Sansepolcro a Citerna è la tappa di passaggio tra Toscana e Umbria, tra campi coltivati e antichi casali. Citerna è un gioiellino, con un centro storico raccolto e ben conservato, in cui il pellegrino viene accolto e rifocillato con gentilezza e attenzione.

Nella quarta tappa, da Citerna si arriva a Città di Castello immersi nei paesaggi dell’Alto Tevere. All’eremo del Buon Riposo, Andrea con passione racconta la storia del luogo ai pellegrini (l’eremo accolse Gino Bartali, che durante la seconda guerra mondiale sfollò per 5 mesi, avendo salvato circa 800 ebrei nascondendo documenti falsi nel manubrio e nella della sua bicicletta). Nota di servizio… sono tante le fontanelle che rendono piacevole questo tratto di cammino.
 

Lunga e impegnativa la quinta tappa, da Città di Castello a Pietralunga, attraverso boschi e tratti sotto il sole. Così come la sesta, che da Pietralunga conduce a Gubbio, 26 chilometri lungo mulattiere e strade secondarie, tra boschi e prati senza particolari pendenze ne difficoltà. L’arrivo a Gubbio, la vista al centro storico e ai luoghi che legano Francesco alla città ripagano della fatica, che però non si esaurisce qui, anzi...
Tra Gubbio a Biscina e poi a Valfabbrica i chilometri sono quasi 40! Ma nella settima tappa si può approfittare delle soste presenti lungo il percorso, per esempio a Biscina e a San Pietro in Vigneto, dove i pellegrini ricevono in un ostello un’accoglienza davvero calorosa.
L'ottava tappa, da Valfabbrica ad Assisi, si snoda tra oliveti e vigneti, salite, discese, in grande attesa di raggiungere Assisi. Perché una volta raggiunto e attraversato il  bosco di San Francesco la meta è dietro l’angolo. La basilica di San Francesco, meravigliosa, è lì. Alla Statio Peregrinorum, il pellegrino potrà ritirare il Testimonium presentando la preziosa Credenziale con tutti i timbri raccolti lungo il cammino. C’è anche un’ultima variante, quasi defatigante. Si chiama “Variante Valfabbrica-Perugia-Assisi. Essendo tutta su asfalto, perché non percorrerla in bicicletta o con una ebike?
Se si potesse programmare un periodo ideale per la partenza, sarebbe nei mesi primaverili e nel primo scampolo di autunno. Non ultimo, il consiglio di affidarsi a una guida esperta che vi apra a più letture del viaggio, che in ogni caso sarà indimenticabile.
Ingresso ad Assisi, Basilica di San Francesco
 
INFORMAZIONI PRATICHE
Via di Francesco
- Partenza e arrivo*: da La Verna (Ar) ad Assisi (Pg)
- Lunghezza: 189 km circa
- Numero tappe: 10
- Ore di cammino: circa 70
- Comuni attraversati: Chiusi della Verna, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Citerna Monterchi,  Città di Castello, Pietralunga, Gubbio, Valfabbrica, Perugia, Bastia Umbra, Assisi
- Come arrivare: per raggiungere la prima tappa, Chiusi della Verna, è possibile arrivare con il treno ad Arezzo, cambiare sulla linea Arezzo – Pratovecchio – Stia, e una volta giunti a Bibbiena, prendere l’autobus per Chiusi della Verna.
- Condizioni del percorso: sentieri, mulattiere selciate, tratti di strade comunale
- Segnaletica: Buona e uniforme, soprattutto nel tratto
- Periodo migliore: in ogni stagione, salvo i periodi di innevamento
- Attrezzatura: il percorso richiede attrezzatura da media montagna
 
Perché Cammino certificato dal Touring Club Italiano
- Forte caratterizzazione spirituale del cammino, che accoglie con calore il pellegrino grazie anche ai numerosi eremi e alle strutture di ospitalità povera (ostelli) dislocate lungo il percorso
- Diffusione sul territorio della credenziale, ovvero il “passaporto del pellegrino”, disponibile presso molte strutture, che il camminatore porta con sé e fa timbrare tappa per tappa
- Le numerose emergenze storico-culturali, di valore e ben fruibili, che permettono di vivere un’esperienza completa a 360°
- Il sito web del Cammino (www.viadifrancesco.it), punto di riferimento per chi volesse organizzarsi in autonomia: numerose informazioni sulle singole tappe con indicazioni pratiche e utili (es. punti d’acqua e di sosta), possibilità di scaricare le tracce gpx e di richiedere la credenziale, una sezione “Aggiornamenti, consigli e segnalazioni” con informazioni aggiornate sul tracciato

*Tratto certificato da Touring Club Italiano