Per tutto ottobre 2020, il sito del Touring Club Italiano - in collaborazione con Hertz - segue il Giro d'Italia edizione numero 103 (Monreale, 3 ottobre - Milano, 25 ottobre). A raccontarci le tante storie del Giro d'Italia 2020 è Gino Cervi, scrittore e giornalista, nonché cultore di storia del ciclismo, curatore di guide turistiche Tci e autore di volumi di storia dello sport (tra cui il recente "Il Giro dei Giri"). Seguiteci lungo le strade del nostro Bel Paese! A questa pagina trovate tutte le puntate.

 

«Domani si incontrerà la Strada, la grande nemica, lunga e diritta a perdifiato che finisce in niente all’orizzonte o tortuosa ed erta come rupe che leva il fiato alla sola vista, fatta di sassi, o di polvere, o di fango o di bitume, o di sconvolte buche: lo sterminato nastro che bisognerà inghiottire a poco a poco». 

Gira e rigira (o Giro e ri-Giro) difficile non tornare qui, a quello che scriveva per “Il Corriere della Sera” Dino Buzzati, la notte del 17 maggio 1949, a bordo del Saturnia in navigazione da Genova a Palermo. Allora mancava poco all’inizio della 32a edizione del Giro d’Italia e oggi mancano poche ore all’inizio della 103a edizione che, dopo il cambio di percorso obbligato dallo slittamento di programmazione (a maggio, si sarebbe dovuto prendere il via da Budapest) parte anche stavolta da Palermo


Corriere dei Piccoli, 1945 - La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati

Sono atterrato ieri pomeriggio in Sicilia volando da un mattino milanese flagellato dall’ormai consueto monsone di mezza stagione a una sera mediterranea spazzata dallo scirocco che per strada alza turbini di foglie e cartacce. Non c’è il Saturnia ma, assai meno romanzescamente, Ryanair e il suo pilota che a poche centinaia di metri dall’atterraggio – tanto che dal finestrino già potevano contare scogli e sassi di Punta Raisi – tira su la cloche, impenna e riprende quota. Lo steward comunica, testualmente, che «il pilota ha pensato che non era quella l’occasione di atterrare». Penso all’etimologia di “occasione” e deglutisco. A bordo, tra i passeggeri sguardi interrogativi e anche mica male atterriti: qualcuno ghigna storto, dicendo “si ritorna a Milano”. Invece facciamo un largo giro panoramico sul golfo di Palermo, sfioriamo San Vito lo Capo e lo Zingaro e poi riproviamo. Buona la seconda. Tocchiamo terra. Applausi sparuti e nervosi. Altro che Saturnia.

Chissà se invece Buzzati, approdando a Palermo nel maggio del ’49 insieme alla carovana del Giro, pensava alla sua Famosa invasione degli orsi che aveva iniziato a pubblicare a puntate sul “Corriere dei Piccoli” nei primi mesi del 1945. Gli orsi invasero la Sicilia – sul giornale stavano in Maremma – soltanto nel libro a stampa che uscì per Rizzoli nella seconda parte dell’anno, dopo i mesi della Liberazione e le traversie che avevano coinvolto la nuova gestione del “Corriere della Sera” (e del “Corriere dei Piccoli”). E chissà se immaginava di ritrovare Re Leonzio, il Granduca, il professor De Ambrosiis, il valoroso orso Babbone, l’astuto Frangipane o l’infido Salnitro, nelle gesta di Bartali e Coppi, di Giovannino Corrieri o di Adolfo Leoni, di Giordano Cottur o di Toni Bevilacqua, detto Labròn? 


Illustrazione dal Corriere dei Piccoli, 1945 - La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati

No, sappiamo che scelse un’altra similitudine letteraria: puntò altissimo all’epica classica, nientemeno che a Omero e all’infinito duello tra Ettore e Achille. Perché il ciclismo, non c’è niente da fare, chiama l’epopea, la chanson de geste, che punta dritto al cuore del popolo che sa che quello che gli viene narrato è sempre la stessa storia, ma l’aspetta e la ama proprio per questo, perché la conosce e ci si rispecchia, o almeno sogna di rispecchiarsi: fatica e gloria, caduta e resurrezione, polvere, fango e braccia alzate al cielo. E se i campioni diventano eroi, i gregari personaggi di contorno che accendono mille e mille episodi, tutto questo, in fondo, lo si deve alla strada, il naturale e imprescindibile “palcoscenico”. «C’è solo la strada su cui puoi contare, la strada è l’unica salvezza…».

Ma tutto sommato a me, che con le favole mi son sempre trovato bene, non dispiacerebbe per questo “Giro dell’Inquietudine” fare il verso alla favola degli orsi che si prendono la rivincita sugli umani, che per un po’ insegnano loro il valore dello stare insieme anche se diversi, ma alla fine capiscono che non c’è nulla fare, che quelli sono irrimediabilmente incorreggibili e preferiscono così tornarsene nei loro boschi e sulle loro montagne. E allora chi saranno, benedetti alla partenza dalle braccia aperte dal Cristo Pantocratore di Monreale, i Re Leonzio, i Babbone, i Frangipane e i Salnitro, gli altri “orsi rosa” invaderanno da domani la Sicilia?


Il nostro inviato pronto a partire per il Giro d'Italia 2020
 

Il "Giro del Touring" è realizzato in collaborazione con Hertz, partner storico dell'associazione, che ha messo a disposizione di Gino Cervi una vettura per seguire le tappe della Corsa Rosa. 
 
Si ringraziano per il sostegno al progetto anche AcdB Museo-Alessandria Città delle Biciclette e Terre di Ger.

In occasione del Giro d'Italia, per tutto il mese di ottobre il volume Touring "Il Giro dei Giri" è scontato del 40% per i soci Touring