Cercate un libro per i regali di Natale? Ecco i nostri consigli!
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1. THE PASSENGER

Si chiama The Passenger ed è probabilmente la novità più interessante in campo editoriale degli ultimi sei mesi. Tanto interessante da finire ormai a puntualmente nella classifica dei più venduta, cosa rara per dei volumi che parlano di viaggio. La pubblica Iperborea, la casa editrice specializzata nel Grande Nord, ed è un libro/rivista per esploratori del mondo, come recita il sottotitolo. Di certo non si tratta né di una guida, né di un libro di viaggio.
Piuttosto è come se si fosse così fortunati da viaggiare per alcuni Paesi (per ora sono usciti tre volumi: Islanda, Olanda e Giappone, il prossimo sarà Portogallo, poi Norvegia) e in ognuno di questi avere degli amici non solo ben informati e piuttosto colti, ma anche assai bravi a scovare e raccontare storie interessanti per meglio capire quel determinato Paese. Lo fanno grazie a racconti e reportage che aiutano a costruire un contesto storico, che trovano una risposta a un dubbio che avete sempre avuto, o che vi incuriosiscono su temi che non avete neanche mai immaginato tipo il destino di certe anatre in Olanda o la passione dei giapponesi per il blues. 
Iperborea, pag. 192, 19,50 €
2. IL MORTO NEL BUNKER di Martin Pollack
La Stiria Inferiore è una parte della Slovenia al confine con l’Austria. Un tempo faceva parte di quel mosaico di genti che era l’Impero Austroungarico e rappresentava il limite meridionale della presenza linguistica tedesca. Poco più a Sud la maggioranza era slava. A fine Ottocento in queste terre l’identità tedesca ribolliva, una parte degli abitanti si aggrappava pervicacemente alla lingua tedesca per segnare la differenza tra noi e loro. Tra questi anche la famiglia Bast, quella da cui proviene lo scrittore austriaco Martin Pollack.

La storia della famiglia Bast è intimamente legata alla storia del Novecento in Europa centrale, con tutte le guerre e tragedie che l’hanno segnato. E da una tragedia, il ritrovamento di un cadavere in un bunker al confine del Brennero, il cadave del padre di Pollack, parte questa indagine storica serrata, documentata e dettagliata, dove gli eventi della grande Storia si mischiano alla vita famigliare. Un libro forte, denso, essenziale nelle parole, profondo nelle riflessioni. Un libro in cui Pollack ricostruisce la storia della sua terra, della sua famiglia e della sua vita privata ricostruendo l’inferno del figlio nella vita del padre ufficiale della Gestapo. Un libro che andrebbe fatto leggere a scuola, per capire davvero la banalità del male.

Keller editore, pag. 296, 18 €
3. ANDARE PER SILENZI di Franco Michieli
C’è un vuoto apparente sulle mappe che siamo abituati a consultare: è la natura, le poche terre selvagge rimaste dove non ci sono strade e località abitate. Quelle terre dove da anni ama addentrarsi camminando Franco Michieli, geografo e alpinista che dell’andar per silenzi ha fatto una scelta di vita e una coerente filosofia di viaggio. Un libro per raccontare le sue avventure in Norvegia e in Islanda, traversando le Alpi da Ventimiglia a Trieste, fuori dalla fretta del mondo antropizzato, dentro la natura.
Sperling & Kupfer, pag. 264, 16,90 €
4. LA BALLATA DI UN PICCOLO GIOCATORE di Lawrence Osborne
Alle volte i romanzi sono la chiave migliore per capire davvero l’anima di un luogo. Dipingendo il ritratto di un occidentale, Lord Doyle, con l’ossessione del tavolo da gioco, Osborne – che già in passato aveva raccontato la languida Bangkok e la vita degli uomini occidentali che vi si arenano come capodogli spiaggiati – dipinge in realtà un ritratto fedele e profondo della Macao tornata sotto il controllo del governo cinese. Un luogo peccaminoso e umido, dove i casinò aprono le porte a quella fauna umana che si trova decisamente a suo agio anche nelle pagine di un romanzo.
Adelphi, pag. 212, 18 €

 
5. LA GRANDE RUSSIA PORTATILE di Paolo Nori 
Paolo Nori scrive per frammenti: alle volte sono giusto quattro righe, altre due pagine intere. Ma che sia corti o brevi la sostanza non cambia: sono sempre pensieri fulminanti o storielle assai istruttive che, grazie a una bella prosa affabulatrice, raccontano di un mondo di cui in realtà sappiamo poco. Ne La grande Russia portatile Paolo Nori compie un viaggio personale nel Paese degli zar e dei soviet ma soprattutto in quella che lui, traduttore e profondo conoscitore, è certo sia la più bella letteratura del mondo.
Salani, pag. 177, 14,90 €
6. I MURI CHE DIVIDONO IL MONDO di Tim Marshall
C’era una volta Giochi senza frontiere, che era solo un gioco televisivo estivo, ma sotto sotto aveva uno spirito di fratellanza e comunque già nel nome segnava una speranza. Speranza di un mondo senza divisioni che nel 1989 sembrava dovesse diventare realtà. Crollato il muro di Berlino e sgretolata la cortina di ferro si festeggiava l’inizio di una nuova era di apertura. Senza più muri. Oggi, nel 2018, ci sono più muri di allora. A seconda dei calcoli segnano tra il 3 e il 18 per cento delle frontiere terrestri. Muri relativamente antichi, come quello che dal 1974 a Famagosta divide la città greco cipriota da quella turco cipriota. Oppure costruiti in questi ultimi 20 anni, come l’enorme struttura di cemento che divide Israele e Palestina. Alcuni sono muri creati per difendersi dai presunti nemici (i muri di Belfast), altri per tener fuori presunti invasori in cerca di un futuro migliore, come quello tra Stati Uniti e Messico. Di geopolitica e muri parla il giornalista britannico Tim Marshall che in parte riprende il discorso iniziato nel fortunato Le 10 mappe che spiegano il mondo, dove tesseva l’elogio della geografia (e delle mappe) come elemento fondamentale per comprendere il perché e il cosa degli eventi storici contemporanei.
Un viaggio lungo divisioni elettrificate, barriere di separazione, steccati, possenti muri di sabbia e di cemento e nelle ragioni della loro creazione. Perché costruire un muro non è un puro fatto architettonico, ma un modo di veder la storia e le relazioni tra persone. L’essenza di un muro è semplice: tu stai da una parte, gli altri dall’altra. Nella testa di chi li erige dovrebbero servire a rendere il mondo più sicuro. Ma nei fatti non fanno altro che aumentare la tensione e accrescere la sindrome da cittadella assediata in cui viviamo. È proprio vero che dalla storia non si impara mai nulla. Neanche a buttar giù i muri.
Garzanti, pag. 270, 19 €
7. LA SICILIA E' UN'ISOLA PER MODO DI DIRE di Mario Fillioley
Non c’è nulla che piaccia di più a un siciliano, specie se scrittore, che parlare della sua isola, che del resto come sanno tutti i siciliani è ovviamente il centro del mondo. Con una scrittura ironica che a tratti diventa spassosa, sempre piacevole e sincera, Mario Fillioley si cimenta nel raccontare Siracusa, punta a Sud Est di quel triangolo sgorbio che è la Sicilia, tra il boom turistico di Ortigia e i ricordi delle estati di gioventù, trascorse negli abusi edilizi della costa.
Minimum Fax, pag. 150, 14 €
8. LA CITTÀ D'ORO di Sabrina Janesch

Si chiamava, Berns, Rudolph Augusto Berns ed era un avventuriero tedesco. Probabile che nessuno ne abbia mai sentito parlare, perché Berns è stato uno di quegli avventurieri romantici e sfortunati che non passano alle storia, il cui nome è destinato all'oblio, perché le loro imprese, ancorché epiche, si fermano sempre un passo prima del successo. Così nonostante intuizioni geniali e una vita di sacrifici, il merito se lo prendono sempre altri e loro rimangono perennemente nell’ombra, sconfitti della storia, in attesa di qualcuno che gli renda giustizia e ne riabiliti il nome.
L’enciclopedia Britannica non ha una voce dedicata a questo ingegnere nato a Uerdingen e cresciuto con il pallino delle rovine Inca, ma lo cita due volte quando parla di Machu Picchu e di Hiram Bingham, l’archeologo americano che nel 1911 si crede abbia scoperto le più estese rovine Inca sulle Ande peruviane. Entrambe le volte si dice che Rudolph Augusto Berns, secondo quanto sostengono alcuni studiosi, avrebbe visitato il sito di Machu Picchu nel 1867. Ovvero ben 44 anni prima rispetto a quando Bingham, con l’aiuto fondamentale dell'indigeno Melchor Arteaga, ha rintracciato, mappato e fotografato quel sito immenso disperso nella foresta della Cordillera de Vilcabamba, a 2.300 metri d’altitudine, sopra il tortuoso fiume Urubamba. Ora una scrittrice tedesca, Sabrina Janesch ne riabilita la memoria dando a Cesare quel che dovrebbe essere di Cesare: ovvero ricostruendo, in una biografia assai romanzata, la vera storia dell'intrepido Augusto Berns partito da Uerdingen, a un tiro di scoppio dal Reno, per rintracciare il mitico El Dorado sulle Ande. La città d’oro è una densa, dettagliata e ben documentata cronaca di una ossessione.
Neri Pozza, pag. 432, 18 €
9. SOVIETISTAN di Erika Fatland 

Il collasso dell’Unione Sovietica ha rimesso in moto la storia dell’Asia Centrale, che si è trovata dalla sera alla mattina con 5 Stati nuovi di zecca e una pletora di governanti divenuti dittatori rigidamente ancorati al sistema di potere comunista e alle rendite del petrolio. Documentato e di prima mano come dovrebbe essere ogni buon reportage giornalistico, un libro interessante per i curiosi degli Stan.
Marsilio, pag. 544, 19,50 €
10. UNA VITA CINESE di Li Kunwu e P. Ôtié
Per capire che cosa sia davvero successo in Cina negli ultimi cinquant’anni non vi sono molti strumenti per noi occidentali. Troppo complesso il Paese, troppo lontana la cultura, troppo specifica l’evoluzione dal comunismo maoista al comunismo di mercato. Le analisi cui siamo abituati raccontano solo una parte della storia e giocoforza lo fanno con le lenti deformanti della nostra cultura. Per capire davvero che cosa sia successo soprattutto alle genti cinesi in questi decenni torna utile l’arte in qualunque forma sia: dalla letteratura di Yu Hua al cinema.

Così meno male che adesso è disponibile in Italia anche l’ultimo volume, il terzo, di Una vita cinese, dedicato al periodo del boom economico, dagli anni Ottanta fino ai giorni nostri. Si tratta dell’autobiografia a fumetti dell’artista Li Kunwu, vignettista e disegnatore di poster di propaganda. Un libro disegnato da lui stesso e scritto con il francese Ôtié. Un fumetto che racconta senza remore e dal di dentro, l’evoluzione del sistema sociale cinese e l’impatto delle scelte politiche sulla vita quotidiana delle persone.

Add editore, l’intera trilogia 45 €
 

11 - BONUS
SULLE TRACCE DI GEORGE ORWELL IN BIRMANIA di Emma Larkin
Ne abbiamo già parlato prima dell’estate, ma è talmente bello che “repetita juvant”. Il racconto della americana Emma Larkin, che per parlare della vita sotto una dittatura batte tutta la Birmania inseguendo le tracce di George Orwell – il quale lavorò nel Paese come agente della polizia imperiale britannica e qui ambientò il suo primo romanzo, Giorni Birmani –, è un buon esempio di bella scrittura, trama affascinante, riflessione sulla situazione attuale e completezza di informazioni storiche. Un libro che merita di essere letto, anche se non si decide di partire per la Birmania. Anche perché quando il Myanmar si chiamava ancora Birmania, fra intellettuali e uomini di lettere circolava una battuta che fa capire il perché di questo libro: «George Orwell non ha scritto solo un romanzo sul nostro Paese, ma tre: una trilogia che comprende Giorni Birmani, La fattoria degli animali e 1984».
Add editore.
12 - BONUS/2
PANDA O MORTE di Marco Rizzini

I libri di viaggio ormai raccontano tante cose, sempre di più, e spesso poco si occupano di raccontare il viaggio di per sé, inteso come spostamento da un luogo A a un luogo B. Panda o morte (Ediciclo) di Marco Rizzini racconta un lungo viaggio via terra (ma anche con un trasporto in nave) dove A è Verona e B le sterminate terre ex sovietiche dalla Georgia all'Uzbekistan fino alla Russia. Un libro di viaggio a suo modo antico e molto onesto, che non nasconde i disagi di ore passate alle frontiere, non edulcora e non racconta i luoghi come una brochoure di un tour operator. Un libro consigliato a chi sogna di prendere una macchina (e che macchina, una vecchia Fiat Panda!) e partire per un'avventura che si ricorderà per tutta la vita.