Ecco dieci esperienze per scoprire o riscoprire la nobile bellezza del capoluogo del Friuli Venezia Giulia.
Sostenibilità e riqualificazione degli spazi urbani sono attualmente le due direttrici che guidano lo sviluppo della città. Cittadini e turisti possono montare in sella a una bici messa a disposizione dal nuovo servizio cittadino di bike sharing (mobilitasostenibile.comune.trieste.it) per raggiungere agevolmente i più bei luoghi di cultura ed arte disseminati nel centro cittadino (www.triestecultura.it). Utile anche la app TriesteMetro (www.triestemetro.eu), grazie a cui è possibile scoprire gli itinerari tematici ideati per i visitatori, da quello naturalistico a quello storico, da quello architettonico a quello scientifico.
Così, con una bici o a piedi, è facile iniziare a scoprire le meraviglie del centro: mete imperdibili soprattutto per chi esplora Trieste per la prima volta sono i palazzi storici, la piazza Unità d'Italia, affacciata sul mare (in quest'articolo ne parliamo diffusamente), il castello, la Cattedrale di San Giusto.
Piazza Unità d'Italia - foto Marco Milani
Vista panoramica del Colle di San Giusto / foto Max Morelli - Liquidmedia.it
Da non perdere poi il Porto Vecchio, chicca di archeologia industriale, luogo intriso di storia, dove par ancora di sentire le gru al lavoro. Dopo esser caduto per anni in stato di abbandono, oggi, grazie ad un attento lavoro di recupero ed un importante progetto di riqualificazione, offre alla città e a quanti vogliono ripercorrere i suoi fasti ampi spazi per passeggiate, una ciclabile ed edifici completamente ristrutturati e riconvertiti tra i quali il Magazzino 26, polo museale e culturale, e la Centrale Idrodinamica.
Panoramica del Porto Vecchio / foto Max Morelli - Liquidmedia.it
Il Museo Revoltella, Trieste - foto Archivio Comune
Era il 1784 quando l’Imperatore Francesco Giuseppe emanò un editto con cui consentiva ai contadini la vendita a terzi dei prodotti che producevano. Chi voleva venderle doveva esporre una frasca, che segnalava ai viandanti quelli che a ben vedere erano precursori dell’agriturismo. Diffuse su tutte le montagne del Carso che circondano Trieste, le osmize sono luoghi informali, molto casalinghi dove vengono serviti pochi alimenti genuini e sempre quelli: tutti i possibili insaccati derivati dal maiale, vino del Carso, un poco di formaggio - purché proveniente da aziende agricole della regione - e uova sode. Anche se alcuni offrono anche verdure sott’olio e sott’aceto, olive e dolci.
Il fascino di Trieste sta anche nell'esser incastonata tra l'Adriatico e il verde del Carso che la congiunge all'entroterra sloveno. Così, in pochi minuti, si può passare da piazza Unità all'altopiano circondati improvvisamente da una natura incontaminata. Sentieri per mountain bike, percorsi di trekking segnati dal Cai, piccoli paesi caratterizzati dalla tipica architettura carsica, agriturismi ed osmize: c'è tutto per una giornata o un weekend all'aria aperta. Sono molte le possibilità di ristoro tra vigneti, allevamenti, campi e cortili, con la sicurezza di degustare eccellenti prodotti a chilometro zero come vino, olio, salumi, formaggi, verdure ed erbe spontanee, miele. Piccole produzioni pluripremiate, tramandate sapientemente di generazione in generazione, frutto di un'intesa tra uomo e natura antica come il mondo.
Ma il Carso triestino incanta anche con le sue meraviglie sotterranee, tra cui straordinarie grotte scavate nei millenni da corsi d’acqua nelle viscere della terra, e con le sue pareti di roccia viva da conquistare per godere di panorami mozzafiato.
Galleria naturale sulla Strada Costiera / foto Rachele Lombardi
“Jota” - zuppa corroborante tipicamente triestina / foto Matteo Vancheri - Mollusk
INFORMAZIONI
- Siti web Discover Trieste, Trieste Cultura, Trieste Metro
- La nostra Guida Verde Trieste e il suo territorio, con itinerari, consigli pratici, classifiche, nuovi spunti per scoprire la città e i suoi dintorni.
(si ringrazia Tino Mantarro per il contributo al testo)