Dieci località certificate dal Touring con la Bandiera Arancione da scoprire a novembre, tra prodotti tipici da gustare ed eventi da vivere, eccellenze artistiche da visitare e contesti naturalistici di pregio in cui immergersi, concedendosi, magari, anche un po’ di relax alle terme.
1. CANELLI (AT), IN PIEMONTE
Aggrappato alla collina, il borgo di Canelli è suddiviso nei due rioni del Borgo e di Villanuova e dominato dal castello, oggi proprietà privata, che verso la metà del Seicento ha sostituito l’imponente maniero medievale, distrutto durante la guerra contro il Monferrato. Il centro storico è ricco di scorci e suggestioni antiche. Canelli è una delle capitali del vino, l'aspetto più caratteristico che dona alla località un’originalità, unica in Italia, è anche quello meno visibile: si tratta dell'esteso patrimonio architettonico delle cantine canellesi, vere "cattedrali sotterranee": si snodano sotto tutta la città nelle viscere delle colline tufacee, creando ambienti caratteristici, capolavori di ingegneria e architettura. Da segnalare la via degli innamorati, un romantico sentiero ispirato ai fidanzatini di Raymond Peynet, il celebre illustratore francese: l'itinerario si sviluppa lungo la storica via acciottolata della Sternia (sentiero in dialetto) e lungo il percorso si incontrano diverse opere realizzate dagli artisti locali ispirate all'amore.
Domenica 13 novembre appuntamento con l’antica Fiera di San Martin, citata negli Statuti Medioevali Canellesi. Alla manifestazione partecipano oltre 100 bancarelle che prendono posizione nel centro storico alle prime luci dell’alba offrendo i più svariati generi di merci.
Domenica 27 novembre si terrà la Fiera Regionale del Tartufo, uno dei più importanti appuntamenti enogastronomici della zona con bancarelle di prodotti enogastronomici, che ha lo scopo di valorizzare il tartufo bianco. All’interno del cortile dell’Enoteca, contemporaneamente alla mostra mercato del tartufo, verrà organizzato un momento di promozione enogastronomica, con piatti locali a base di tartufo bianco abbinati a vini dei produttori dell’Enoteca di Canelli, e allestimenti di vari stand dedicati ai Consorzi del territorio. 
Canelli / foto Comune di Canelli
 
2. BELLANO (LC), IN LOMBARDIA
Sulla sponda orientale del lago di Como, Bellano è immersa in un contesto naturalistico di grande bellezza e offre interessanti attrattori storico-culturali. La località ha inoltre dato i natali a numerosi artisti, tra cui lo scrittore Andrea Vitali che ambienta i suoi libri a Bellano, attirando turisti curiosi di ammirare i “luoghi reali” dei romanzi.
Da non perdere una visita all’Orrido, una gola naturale creata circa 15 milioni di anni fa dal torrente Pioverna, le cui acque hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche: una passerella consente al visitatore di ammirare la bellezza di un luogo unico. Da segnalare la chiesa dei Santi Nazzaro e Celso, in stile tardo romanico e monumento nazionale, e la trecentesca chiesa di S. Marta. Nella frazione di Lezzeno, da visitare il Santuario barocco eretto nel 1688.
L'Orrido di Bellano (Lc) / foto Shutterstock
3. VALEGGIO SUL MINCIO (VR), IN VENETO
La località è situata nell’anfiteatro naturale delle colline moreniche che si affacciano sulla pianura padana e offre molto a coloro che cercano una vacanza all’insegna della cultura, della natura e della gastronomia più genuina. Il paese è sovrastato dal Castello Scaligero che, nonostante i segni del tempo, mantiene inalterata la sua suggestiva imponenza e sembra anche ospitare un leggendario fantasma…
Da non perdere la frazione di Borghetto, dove domina la scena il ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata costruita nel 1393. Qui l’atmosfera medioevale è sottolineata dai merli ghibellini, dal campanile della chiesa di San Marco e dalle ruote degli antichi mulini. Da assaggiare il capolavoro della tradizione culinaria locale, con tanto di leggenda romantica annessa: i Tortellini di Valeggio, in dialetto, “agnolin”, fatti a mano uno ad uno, con una sottile sfoglia di pasta ed un delicato ripieno di carne, si possono gustare in uno dei tanti ristoranti del paese, o acquistarli nei numerosi pastifici artigiani.
Ogni 4^ domenica del mese - a novembre sarà il 27 - nel centro storico di Valeggio si tiene il mercato dell’antiquariato con oltre 100 espositori selezionati, appuntamento gradito ad appassionati e collezionisti.
Valeggio sul Mincio, Borghetto - foto Antonia Maringoni, concorso fotografico Tci
4. LEVICO TERME (TN), IN TRENTINO ALTO-ADIGE
In Valsugana, incastonato tra le Alpi, Levico Terme colpisce per il carattere ancora immutato di città di stampo ottocentesco, che rievoca le atmosfere della Belle Époque, in cui nobili da tutta Europa venivano a ritemprarsi dalle fatiche di corte. Da visitare Il centro storico con le caratteristiche vie, dove scoprire le vecchie botteghe artigiane e la Parrocchiale. La località è famosa per la sua vocazione termale: le acque arsenicali-ferruginose delle Terme di Levico e Vetriolo sono note da oltre 150 anni in tutto il mondo per le loro qualità terapeutiche e rigenerative.
Tra gli eventi più caratteristici il Mercatino di Natale, che ha il sapore di una favola antica, ospitato nel secolare Parco Asburgico delle Terme, il più grande giardino storico della provincia. Da non perdere una passeggiata tra le casette in legno che colorano i suggestivi viali del Parco per un percorso alla scoperta delle eccellenze dell’artigianato e della gastronomia. Il mercatino quest’anno inizia il 19 novembre e ci sarà per tutto il periodo delle festività natalizie, fino al 6 gennaio.
Il mercatino di Natale a Levico Terme / Foto Shutterstock
5. FONTANELLATO (PR), IN EMILIA ROMAGNA
La ricchezza delle acque sorgive in questo territorio è all’origine del nome del borgo medievale, sovrastato dalla rocca Sanvitale, costruita dall’omonima famiglia nel XV secolo e residenza della stessa per ben cinque secoli. La rocca è uno degli esempi di fortilizi meglio conservati della regione, in cui l’architettura fortificata si associa alla funzione residenziale; circondata da un fossato, costituisce il baricentro della vita urbana e forma uno scenario di rara unità con la cornice di case porticate intorno.
Da visitare l’interno, con la celebre saletta di Diana e Atteone, con l’omonimo affresco tratto dalle “Metamorfosi di Ovidio”, uno dei capolavori del Parmigianino, e le numerose sale arredate con mobili d’epoca e grandi tele di pregio. Curiosa la camera oscura ricavata nel vano del torrioncino sudorientale, l'unica camera ottica ottocentesca ancora funzionante in Italia. Consiste in un complesso gioco di specchi e di prismi che permette a chi sta all'interno, nel buio quasi totale, di vedere proiettata una visione panoramica esterna della piazza che circonda la rocca. Da non perdere una degustazione di Parmigiano Reggiano e di culatello.
Domenica 20 novembre, attorno alla Rocca Sanvitale e lungo i portici, si svolgerà il mercatino dell’antiquariato, con oggettistica di spessore storico e d’arte e con numerosi banchi di espositori. Si tratta di uno dei più importanti e qualificati mercati del nord Italia.
Fontanellato, Rocca Sanvitale / foto Francesco Turci, concorso fotografico Tci

6. BRISIGHELLA (RA), IN EMILIA ROMAGNA

Il borgo medievale di Brisighella, che ha mantenuto intatto il suo impianto urbanistico originario, è adagiato ai piedi di tre caratteristici colli di gesso, su cui si ergono i monumenti più importanti: la Rocca manfrediana e veneziana, pregevole esempio dell’arte militare del Medioevo; la torre dell’Orologio, baluardo di difesa costruito nel 1290; il santuario del Monticino. Da non perdere la Via degli Asini, strada sopraelevata e coperta, unica al mondo. La collegiata dei SS. Michele e Giovanni Battista, al cui interno si trovano importanti opere d’arte. 
Nelle domeniche di novembre, quattro appuntamenti tutti da gustare: si inizia il 6 novembre con la Sagra del Porcello; il 13 ci sarà la Sagra della pera volpina e del formaggio stagionato; il 20 la Sagra dedicata a “Sua maestà il tartufo” e il 27 la Sagra dell’ulivo e dell’olio nuovo, in cui si celebrano i ricercati oli extra-vergine, il “Brisighello” (al quale è stata assegnata la D.O.P.) e il raffinato “Nobil Drupa”.
Brisighella, l'olio di Brisighella / foto Archivio Terre di Faenza
7. SANTA FIORA (GR), IN TOSCANA  
Immerso nella campagna Toscana e nei suggestivi paesaggi amiatini, il centro storico di Santa Fiora è diviso in tre terzieri, da scoprire passeggiando tra i vicoli caratteristici. La visita inizia dal terziere Castello, la parte più antica con i resti di edifici e fortificazioni aldobrandesche, e prosegue attraverso la Porticciola nel terziere Borgo, dove fu collocato il ghetto degli Ebrei, fino al terziere di Montecatino caratterizzato dalla Peschiera, suggestivo parco-giardino sforzesco. Da non perdere la pieve delle Sante Flora e Lucilla che ospita importanti opere d'arte, in particolare la maggiore collezione al mondo di terracotte robbiane.
Tra i prodotti tipici della zona, da scoprire in questo periodo, spiccano la castagna marrone dell’Amiata IGP, l’olio d’olivastra seggianese DOP e una vasta varietà di funghi. Uno dei momenti più belli per vivere Santa Fiora e il Monte Amiata è proprio l’autunno quando i boschi si vestono di caldi colori e aprono lo scrigno dei propri tesori: funghi e castagne, mentre i contadini sono impegnati con olio e vino.
Santa Fiora / foto Giacomo Fè
8. AMANDOLA (FM)NELLE MARCHE
Considerata la” porta est” di accesso al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Amandola rappresenta uno dei centri più importanti dell’area montana per le risorse storico-culturali e per le valenze ambientali e paesaggistiche. Al caratteristico centro storico si accede dalla gotica porta S. Giacomo che porta su piazza Risorgimento, fulcro della vita locale. Qui una scalinata scende al santuario del Beato Antonio, risalente al XIV secolo, con un portale goticizzante dal sapore veneziano del 1468. Salendo per i vicoli e le stradine del centro, si arriva alla panoramica piazza Umberto I, dove spiccano il torrione del Podestà ricostruito nel 1547 e l’ottocentesco teatro La Fenice. Da visitare il Museo del paesaggio, nei locali della ex-collegiata, che testimonia il legame inscindibile tra la città e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La località di Amandola è famosa anche per le sue numerose e pregiate tipicità gastronomiche, tra cui il tartufo.
A novembre, da non perdere l’evento dal titolo “Diamanti a tavola”: la 25° ed. del Festival del Tartufo Bianco Pregiato e dei Prodotti Tipici dei Monti Sibillini si svolgerà nei weekend 5-6 e 12-13 novembre.
Amandola / foto Giorgio Tassi
9. FROSOLONE (IS)IN MOLISE
Incastonato su di un promontorio circondato per tre lati da ripe scoscese, tra colline ricche di boschi, pascoli e laghetti, in un paesaggio di rocce carbonatiche dalle forme bizzarre e sorprendenti, sorge l’antico borgo di Frosolone. Il primo nucleo fortificato, di cui restano in località Civitelle consistenti lembi di mura megalitiche, fu eretto, in epoca preromana, poco distante dall’attuale abitato.
Il centro storico, con la bella chiesa di Santa Maria Assunta del XIII secolo, è un insieme di vicoli, piazzette e case in pietra. Questo piccolo comune del Molise conserva ancora l’intricato impianto urbanistico medievale ed è possibile cogliere tra le notevoli architetture del Palazzo Baronale, con il suo loggiato rinascimentale, e la bella chiesa barocca di Santa Maria delle Grazie, che conserva due importanti tele di Giacinto Diana, le espressioni più alte di una piccola comunità tenace e laboriosa, che seppe rialzarsi con orgoglio dal terribile terremoto del 1805. 
Frosolone è inoltre famosa per la lavorazione artigianale e artistica dell’acciaio, una tradizione conservata e valorizzata nel Museo dei ferri taglienti, oltre che nelle piccole botteghe di famiglia dove si tramanda da secoli la tradizionale pratica della forgiatura. Alla scoperta dell’affascinante paesaggio autunnale del Molise, da scoprire la montagna di Colle dell’Orso con le sue faggete e panorami meravigliosi. Da non perdere la Casetta del Pastore allestita nel centro storico del paese, dove i maestri casari locali mettono in mostra la loro abilità nella lavorazione della pasta filata e dove si possono degustare i migliori prodotti di questa tradizione casearia.
Da assaggiare il famoso caciocavallo, prodotto secondo l’antica tradizione con latte di mucche all’alpeggio, e il tartufo, un tesoro da sempre presente nel sottosuolo della montagna a cui a inizio dicembre è dedicata una mostra-mercato.
Frosolone, Porta San Pietro / foto Pino Santagata
10. CORIGLIANO D'OTRANTO (LE), IN PUGLIA
Corigliano d’Otranto fa parte della Grecìa Salentina, isola linguistica in cui si parla un’antica lingua di derivazione greca, il griko. Molto ricco è il patrimonio architettonico, storico, ambientale e archeologico, con un susseguirsi di chiese, architetture militari e civili, da scoprire passeggiando a piedi nel centro storico. Da non perdere l’imponente Castello de’ Monti, di impianto medievale e con la facciata principale di grande pregio artistico e riccamente decorata. Vi si organizzano visite guidate, congressi, eventi e cerimonie.
La chiesa madre di San Nicola con un bel rosone centrale che illumina l’interno dotato di un suggestivo mosaico. Fermatevi ad ammirare i fitti intagli d’ispirazione bizantina, classica e islamica dell’antichissimo portale noto come arco Lucchetti. Da gustare i prodotti tipici del territorio, in particolare il tartufo bianco di Corigliano.
Corigliano d'Otranto (LE), Castello de' Monti / foto Archivio Tci
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