A vent'anni, di solito, non si tirano le somme. Ci si limita a guardare avanti e immaginare il futuro. Però alle volte vent'anni sono il momento giusto per guardare a quel che si è fatto, raccogliere il giusto plauso e, soprattutto, pensare a nuovi progetti per continuare, migliorandosi, sulla strada intrapresa. Ma vent'anni sono anche il momento per fermarsi un secondo e festeggiare per il traguardo raggiunto.
GENOVA, UNA FESTA ARANCIONE
È quel che è successo la mattina di lunedì 22 gennaio a Palazzo Ducale, a Genova, dove oltre 160 sindaci, i rappresentanti della Regione Liguria e del Comune di Genova e lo staff Touring si sono dati appuntamento per celebrare insieme i vent'anni dell'iniziativa Bandiera Arancione e rilanciare, con l'assegnazione delle Bandiere Arancioni per il triennio 2018-2020. Appuntamento a Genova perché è qui che tutto è nato, visto che l'iniziativa vide la luce su impulso dell'assessorato al turismo della Regione Liguria che aveva l'obiettivo di valorizzare maggiormente i borghi dell'entroterra allora dimenticati dal turismo. «Quando è nato si trattava di un programma sperimentale e creativo. Bisognava coinvolgere i Comuni in qualcosa che andava creato e immaginato insieme, e veniva certificato dal Touring» spiega Marco Girolami, direttore strategie territoriali del Tci.
La premizione delle Bandiere Arancioni a Genova, 2018
I sindaci dei Comuni Bandiera Arancione davanti a Palazzo Ducale di Genova
Vent'anni dopo il programma non è più sperimentale, ma è una realtà consolidata che oggi coinvolge 227 Comuni, almeno uno in ogni regione italiana. E i sindaci di queste realtà spesso microscopiche – il più piccolo, Bergolo in provincia di Cuneo, ha 68 abitanti – comunque mai oltre i 15mila abitanti, sono venuti a Genova indossando la fascia tricolore delle occasioni di festa per la premiazione nazionale. Si tratta del momento in cui la Bandiera Arancione viene riconfermata dopo un lungo percorso di analisi da parte degli esperti del Tci, che – in incognita – valutano i borghi nell'ambito di un processo continuo di valutazione. «Alla fine solo l'8 per cento dei borghi analizzati si è visto assegnare la Bandiera Arancione» spiega Lamberto Mancini, direttore generale del Tci. «E questo per noi è un motivo di vanto, perché certifica la serietà di uno dei nostri progetti più affascinanti, uno di quelli che più caratterizza l'azione del Touring Club Italiano sul territorio».
La premiazione di Bandiere Arancioni a Genova per il triennio 2018/2020
 
227 VOLTE ARANCIONE
Otto per cento vuol dire 227 Comuni su 2.838 candidature. «Un numero che è un segno della professionalità di questo progetto» sottolinea Giovanni Berrino, assessore al turismo della Regione Liguria. Un progetto che non è soltanto una targa da porre all'ingresso del paese, come fosse una stelletta al merito ottenuta una volta per sempre. Ma è piuttosto un modello in continua evoluzione per creare uno sviluppo sostenibile dei borghi dell'Italia intera. «Un modello creato quando nessuno si occupava di politiche di sviluppo sostenibile per i paesi che costituiscono la spina dorsale del nostro Paese» rammenta Marco Girolami. «Perché la continua analisi ci impone di migliorarci, di essere creativi e di agire per attrarre turisti, perché la qualità turistica che certifica il Touring è anche qualità di vita per i nostri cittadini» dice Fulvio Gazzola, presidente dell'associazione Paesi bandiera arancione e sindaco di Dolceacqua.
Miglioramento cui contribuisce attivamente il Tci, che per ogni Comune, anche quelli che in prima istanza non si vedono assegnare il riconoscimento, elabora dei piani di miglioramento ad hoc per accompagnare i territori verso l'innalzamento dell'offerta. Così nella visione del Touring attrattività turistica e benessere dei residenti finiscono per coincidere, come ha spiegato il presidente Franco Iseppi. «In questi anni abbiamo lavorato insieme con una finalità comune: far crescere il turismo valorizzando le distintività di ogni comunità. Consapevoli che il turismo può diventare il fuoco che alimenta uno sviluppo che può garantire benessere alle comunità». Perché la forma di turismo che il Touring da 123 anni porta avanti non è solo un pur necessario business, «ma è soprattutto un elemento di integrazione sociale dei valori materiali e immateriali dei territori».
Il Presidente Tci Iseppi con alcuni rappresentanti e sindaci di Comuni Bandiera Arancione
I NUMERI DI UN SUCCESSO
Elemento che ha effetti positivi sui territori interessati, come dimostrano alcuni numeri di questi anni relativi all'iniziativa Bandiere Arancioni. «Nel 79% dei Comuni sono state aperte nuove strutture ristorative, gli arrivi sono aumentati in media del 45%, le presenze del 38%» ha spiegato Girolami. Come nel caso di Morigerati, comune in provincia di Salerno. «Abbiamo creato, grazie al progetto radici, una rete di accoglienza diffusa nel comune che ha portato a un aumento dei visitatori del 68%» racconta soddisfatto il sindaco, Cono D'Elia. Il che vuol dire nuovi posti di lavoro e nuove occasioni per tenere vivi paesi che da decenni soffrivano di un progressivo spopolamento.
«L'iniziativa Bandiera Arancione in questi venti anni ha contribuito al cambiamento del paradigma del turismo, proponendo e praticando valori che allora non erano certo così condivisi come lo sono oggi» aggiunge Iseppi. Paradigma che i Comuni hanno dimostrato di condividere e abbracciare. «Investire nel nostro sviluppo sostenibile significa dare un futuro alle nostre comunità, costruendo qualcosa che va oltre la tutela delle tradizioni e la retorica del piccolo mondo antico. Perché i piccoli Comuni lo stanno dimostando possono essere un motore dell'innovazione e del cambiamento di questo Paese» come ha sottolineato Enrico Borghi, sindaco di Vogogna (Vb) e consigliere speciale della Presidenza del Consiglio dei ministri per la Strategia Nazionale delle Aree Interne. «Di certo in Italia rappresentano la patria della bellezza diffusa e della qualità di vita» ha aggiunto Gazzola. Due delle caratteristiche grazie a cui pochi Comuni davvero virtuosi si aggiudicano la Bandiera Arancione. Da vent'anni sinonimo di eccellenza e sviluppo sostenibile per l'entroterra d'Italia.

 

LE 19 BANDIERE ARANCIONI IN PIÙ RISPETTO ALLA PREMIAZIONE DEL 2015
VALLE D’AOSTA
Gressoney Saint Jean (AO)
PIEMONTE
Agliè (TO)
Chiusa di Pesio (CN)
Gavi (AL)
Ozzano Monferrato (AL)
LOMBARDIA
Almenno San Bartolomeo (BG)
Bellano (LC)
Pizzighettone (CR)
FRIULI VENEZIA GIULIA
Maniago (PN)
San Vito al Tagliamento (PN)
TOSCANA
Santa Fiora (GR)
MARCHE
Frontino (PU)
Serra San Quirico (AN)
ABRUZZO
Fara San Martino (CH)
Lama dei Peligni (CH)
Opi (AQ)
BASILICATA
Aliano (MT)
CALABRIA
Oriolo (CS)
Taverna (CZ)