Dal piccolo insediamento rurale di Doberdò del Lago/Doberdod, dove le case a corte chiusa presentano caratteristici elementi architettonici in pietra locale, si può raggiungere con una breve escursione l’importante sito preistorico del monte Castellazzo (m 158), dove tracce degli insediamenti preistorici convivono con i segni lasciati dal primo conflitto mondiale.
Da via Vallone si sale a casa Solvay, dei proprietari della fabbrica di soda omonima (a Porto Rosega) che potenziarono le cave di calacare a Doberdò: qui è ora allestito il Centro visite Gradina della Riserva naturale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa. Seguendo il segnavia N. 77 si sale quindi alla casa Cadorna, rovina di guerra adibita a ricovero dal CAI da cui si gode un bellissimo panorama. Una vista ancora migliore, però, si apre dal terrazzo: da lì si vedono a ovest il paese di Doberdò, a sud-est quello di Iamiano, a sud la valletta che porta al lago di Pietrarossa e, oltre la rocca di Monfalcone, la pianura e il mare. Infine, una scalinata sale alla sommità del Castellazzo, luogo di un castelliere protostorico, di cui è riconoscibile il muro diroccato, e quindi, in epoca romana, di un osservatorio militare. Lungo il muro del castelliere si notano le tracce dei ricoveri militari costruiti durante la Grande Guerra.