Alla cospicua quota di 1150 metri, è centro di snodo tracciato viario che percorre il solco tra i monti Nebrodi e l'Etna, nel punto d'innesto della strada che dalla costa tirrenica di Sant'Agata Militello sale superando la portella Femmina Morta (m 1524). Menzionato per la prima volta al tempo di Federico II, Cesarò nel Trecento risulta dotato di un castello, oggi in rovina nei pressi dell'abitato. Il suo ruolo, comunque, dovette essere notevole anche in età precedente, visto che l'interpretazione prevalente del toponimo - da «kaer» in «kasr» e quindi in «kasron» - chiama in causa gli Arabi. Nella chiesa Madre, seicentesca, è segnalato un notevole crocifisso dipinto. Dal paese si stacca una strada tortuosa che sale al monte Soro (m 1847), massima elevazione dei Nebrodi e quarta della Sicilia, eccezionalmente panoramica. Parte del territorio comunale rientra nel perimetro del Parco regionale dei Monti Nebrodi.