La fondazione della cittadina di Cefalà Diana risale al 1684. Il centro abitato, con una pianta a maglia ortogonale imperniata sulla centrale piazza quadrata, sorge su un declivio a ridosso del fortilizio, strategicamente disposto sulla via che conduceva a Palermo. Del superbo Castello, di probabile origine musulmana, rimangono parte dei muraglioni e la caratteristica torre merlata a tre piani. I Bagni di Cefalà consistono in un edificio a pianta rettangolare, che ha all'esterno muri in pietra irregolare con una fascia in tufo con tracce di scrittura in caratteri cufici (arabi). La tradizione attribuisce infatti la sua costruzione al periodo arabo, ma è stata formulata un'altra ipotesi, basata su criteri storico-costruttivi, che fa risalire ai romani l'impianto originale, su cui è stata costruita in età normanna, con maestranze arabe, la volta. Dopo il suo parziale crollo vi è stata una ricostruzione nel XV secolo. Nell'edificio termale si aprivano 5 porte (di cui 2 murate e 2 trasformate in finestre), che davano accesso all'unica sala. L'acqua affluiva dalla vicina sorgente a 38 °C nelle vasche interrate nel pavimento a due livelli. La volta ad arco ogivale ribassato è divisa da un muro con tre archi, di cui il centrale ogivale. Il piccolo complesso è incluso nella Riserva naturale Bagni di Cefalà Diana e Chiarastella, istituita nel 1997, e si incontrano varie sorgenti a temperature diverse che sgorgano da rocce carbonatiche.