Antico borgo fortificato nato sulla cima di una ripida collina, fu avamposto fedelissimo di Milano nelle lotte contro i comaschi; oggi è il centro intorno a cui gravita tutta la Brianza comasca. La forte crescita produttiva - basata dapprima sul merletto e sulle lavorazioni tessili poi essenzialmente sull’artigianato del mobile di cui Cantù è una delle capitali europee (come testimoniano il Museo del Legno e la Galleria del Design e dell'Arredamento) - ha in gran parte cancellato l’impianto storico dell’abitato. Al centro vi è la rotonda piazza Garibaldi, sovrastata dalla basilica di S. Paolo, chiesa romanica (XI secolo) ristrutturata tra ’500 e ’600 in seguito alla decisione di Carlo Borromeo di trasferirvi la sede della pievania da Galliano. Del monastero di S. Ambrogio resta solo, in piazza Marconi, il relitto della chiesa della Trasfigurazione, oggetto di un restauro finalizzato a trasformare la chiesa in uno spazio espositivo. A mostre è attività culturali è destinata anche villa Calvi. Tra le costruzioni meno alterate è la chiesa di S. Maria, a pianta centrale, progettata da Gerolamo Quadrio nel 1665 accanto a un monastero cluniacense. Il cinquecentesco santuario della Madonna dei Miracoli conserva, nella parete di fondo scampata ai rifacimenti ottocenteschi, ricchi affreschi di Giovan Mauro della Rovere, Stefano Montalto e Camillo Procaccini.