Qui, Enrico Degani, già Executive chef al Castellana di Hong Kong, giovane talento piemontese con un curriculum denso di esperienze internazionali, con la consulenza di Marco Sacco, propone una cucina radicata nel territorio ma rivista nell’aspetto e nelle tecniche di preparazione. Tra i piatti figurano il flan di bettelmatt con mostarda di pere e salsa al mirtillo speziato o ancora la battuta di fassona in brodo e il vitello tonnato. Tra i primi regna il risotto o in cagnone o con lumache e carciofi. Si conclude il reparto salato con il salmerino con maionese ai funghi e indivia e la trota con prato di crescione e salsa al ribes. Estrosi anche i dessert come il cioccoagrumi e liquirizia o il topinambur “dal salato al dolce”. Il servizio è formale e preparato. La cantina è ricca di etichette del territorio selezionate dal sommelier Mirko Galasso. Vero fiore all’occhiale del ristorante è il ristorante stesso, situato all’interno di uno dei più prestigiosi patrimoni storici italiani: l’antico monastero di San Giovanni