Nasce a marzo del 2019 questo piccolo angolo vegetariano. Un luogo che trasmette, fin dal primo ingresso, una ricerca di equilibrio fra l’uomo e la natura. Salta all’occhio l’arredamento minimale ma ricercato con bicchieri in legno, pareti scure, un antico bancone in marmo rimasto uguale dalla fine del 1800 dove si può mangiare come in una sorta di “tavolo dello chef” su alti sgabelli. Lo chef Fabrizio Marino crea piatti ingegnosi ed equilibrati. Nella sua cucina si sente molto il retaggio della sua esperienza con il mentore Pietro Leemann e dei suoi viaggi in Giappone. I piatti colpiscono subito per la loro bellezza scenografica e, successivamente, per il loro sapore. Si consigliano i ravioli fatti a mano al carbone e ripieni di sedano rapa su crema di topinambur, panna acida piccante e agrumata al bergamotto, melograno, menta, aneto e chips di topinambur; il risotto alle rose antiche mantecato con parmigiano e ginger, verza arrostita ed erba cipollina. Anche i dolci tendono a una elevata complessità di unione di sapori e materie prime ricercate: immancabile la deliziosa tartelletta al limone siciliano. La carta dei vini predilige etichette del territorio. Il personale è cordiale e attento