Aperto recentemente, all’interno di una vecchia libreria, è un luogo elegante e contemporaneo su tre livelli. In cucina c’è Christopher Carraro mentre in sala Laura Avogadri. Quest’ultima cura una cantina in continuo fermento, ricca e non banale. Lui, classe 1988, dopo aver viaggiato per il mondo, ha creato uno stile nitido e riconoscibile con contaminazioni orientali e francesi. Tre sono i menu degustazione: Brodo, Iter o e Vegetabilis (esclusivamente vegetariano). Ma è possibile anche scegliere alla carta. Tra gli antipasti emerge la Ventresca, ponzu, finger lime. Si prosegue con la suopa coada con consommé al vermouth e infine il piccione con ostrica e bergamotto. La creatività si ritrova anche nel reparto dessert, come per esempio nell’abbinamento carciofo, liquirizia e menta