Marche e Abruzzo si fondono nel ristorante, di spiccata impronta contemporanea, Orma Bruna. Qui il ventiseienne ischitano, Achille Esposito, offre ai suoi quaranta coperti un menu giovane e frizzante, originale per la capitale della moda. In un ambiente sviluppato su due livelli si possono gustare piatti come il polpo alla piastra, cacio abruzzese, prezzemolo e aglio nero o l’uovo 62°, zucca, tarallo strutto e pepe e tartufo marchigiano come antipasti. Sul fronte primi si prosegue con il risotto Milano-Abruzzo a base di zafferano di Navelli, polvere di peperone dolce di Altino, liquirizia e jus di vitello. Tra i secondi emergono per gusto le costine di maiale e salsa BBQ, cavolo cappuccio e purea di mela rosa del Piceno e il baccalà in umido come da tradizione, ossia fritto in pastella e adagiato su un guazzetto di pomodoro. Tra le proposte vegetariane merita un assaggio il timballo Teramano a base di scrippelle, le tradizionali crespelle abruzzesi. Per nulla pesanti i dessert come il semifreddo al pistacchio, pera all’anisetta Meletti e liquirizia. Due sono i menu degustazione tra cui scegliere oltre alla proposta alla carta. Il servizio è giovane e informale ma ben preparato. La cantina privilegia etichette regionali