Roberto di Pinto, per anni chef del Bulgari di Milano, ha aperto il suo ristorante gastrocratico - fusione delle parole gastronomico e democratico. Lo chef campano offre una proposta attuale ed essenziale come preannuncia il nome del ristorante che in latino significa “senza”. Il ristorante ha un design informale con ampie vetrate, sedute minimali e una soffusa illuminazione. Due sono le sale, più una dedicata a cene ed eventi privati. Infine c’è la possibilità di mangiare in cucina in un tavolo da quattro scegliendo il menu degustazione a discrezione dello chef (a 45 euro). A pranzo c’è il anche una formula business lunch con piatti veloci e leggeri che cambiano in base all’offerta del mercato. Dal menu alla carta, invece, da non perdere sono le capesante, cavolfiore e alga nori, i fusilloni al ragù di polipetti, peperone crusco e pistacchio e la pluma iberica, mele, zenzero e friariello in tempura: perfetta fusione tra la tradizione campana e le contaminazioni orientali. Francesco Iacono cura con successo la cantina