Nella parte più tranquilla di Trastevere, all’interno dell’hotel San Francesco, c’è un piccolo ristorante curato in ogni dettaglio e dallo spirito etico e anticonvenzionale. L’ambiente è essenziale sui toni del verde scuro e con tavoli in legno lasciati spogli. La cucina è in mano a Jacopo Ricci e Piero Drago (entrambi allievi del bistellato Anthony Genovese), che propongono una cucina regionale ma rivisitata con estro: le radici sono ancorate ai prodotti del luogo esaltati da cotture e abbinamenti che non denaturano, ma anzi esaltano, la materia di partenza. Dopo i divertenti benvenuti offerti e il pane caldo, è possibile ordinare alla carta o seguire le scelte degli chef attraverso il menu degustazione da cinque portate. Semplice ma ricca di gusto è la battuta di manzo, aringa e uovo o cardi, carciofi e animella dove la proteina passa quasi in secondo piano rispetto alla verdura. La pasta è quasi interamente fatta in casa: ci sono i tortelli gorgonzola e radicchi e i ravioli con coniglio e olive dove il nocciolo dell’oliva stessa, ridotto a farina, viene usato per preparare l’impasto. Tra i secondi, in base alla disponibilità del mercato, ci sono il piccione paja e fieno e il galletto arrosto. Il servizio è puntuale e preparato.