Alessandro e Francesco Mori, i due ‘Osti Contemporanei’ decidono quali piatti inserire nel menu, scelgono le materie prime, definiscono la carta dei vini e sono sempre pronti a guidare e consigliare i clienti per farli sentire a casa. Portano avanti la cucina romana, ancorata ai ricordi di famiglia, con qualche piccola deviazione. Sia nei primi sia nei secondi, spicca la passione per la tradizione e una grande attenzione all’utilizzo della materia prima. Si parte con gli antipasti, tra i più apprezzati ci sono i fritti, il baccalà mantecato e il fiore di zucca; si prosegue con i primi piatti, Cacio e Pepe, rigatoni all’Amatriciana, Carbonara. Tra i secondi sono ormai famose le polpette di bollito, il guancia di maialino iberico, l'agnello con le patate aromatizzate allo zafferano. Chiudono i dolci: a papà Mori il merito della "Ricotta di Ambrogio" fatta con ricotta di bufala, scorza di arancia candita e pistacchio caramellato, a mamma Giuliana va il plauso per le sue squisite e torte e crostate fatte in casa, in particolare per quella di Ricotta e visciole. A pranzo il menu, pensato soprattutto per coloro che lavorano negli uffici limitrofi, propone una selezione di tre primi: una ricetta della tradizione, una zuppa e una pasta all’uovo. Restano invariati i secondi, i contorni e i dolci, disponibili sia a pranzo che a cena. Al menu si affianca un’accurata carta dei vini, altra grande passione di Francesco e Alessandro Mori, entrambi sommelier: etichette laziali e non solo, attenta selezione di vini biologici e soprattutto naturali caratterizzano la scelta beverage dell'osteria