I fratelli Montaruli si fanno portavoce di una cucina etnobotanica, incentrata sulla raccolta e lo studio della verdura che cresce naturalmente e in modo incontaminato. Lo studio quasi ossessivo verso il mondo vegetale si riversa in cucina e nei piatti proposti. Ogni stagione racconta un mondo diverso che va dal cardo selvatico al fungo cardoncello passando per il lampascione. Lo chef non guarda solo alla sua terra però, ma sperimenta e si interfaccia con altre culture. Solo venti sono i posti a sedere per gustare una cucina unica, incastrata fra le mura in mattoni di questo piccolo borgo