L'insegna del nome rimanda alla prigione, infatti i locali del ristorante erano quelli delle vecchie carceri del paese. Grazie a una ristrutturazione dinamica, l'assenza di finestre e la struttura tipica del carcere sono diventate le caratteristiche di stile del ristorante, arredato in modo minimalista e moderno con legno e mattoni in primo piano e quadri astratti e colorati alle pareti. La cucina di Andrea è essenziale ed elaborata allo stesso tempo, con idee legate alla tradizione marchigiana ma riviste nelle preparazioni e nelle presentazioni. Nei piatti accosta colori, consistenze e sapori contrastanti, come per gli spaghetti con polpa di scampo e amatriciana o l'agnello marchigiano ripieno di maiale iberico. Per i più curiosi si propongono anche vari percorsi degustazione. Lunedì, martedì e mercoledì aperto solo su prenotazione