Vi si giunge dalla Tkalciceva per la via Krvavi most, il cui nome (Ponte di sangue) ricorda i conflitti tra gli abitanti delle due parti che formano la città. Vi si trovano alcune botteghe di abbigliamento che espongono modelli di giovani designer locali. Le loro creazioni rinverdiscono una tradizione che fu particolarmente florida ancora negli anni Settanta del secolo scorso. A quell’epoca, benché gli iugoslavi andassero a fare shopping a Trieste o a Graz, per i popoli dei paesi socialisti possedere scarpe o capi di vestiario provenienti da Zagabria era considerato un gran lusso. Ulteriore motivo di interesse di questa via, intitolata a Stjepan Radic, capo del Partito contadino croato ucciso nel Parlamento iugoslavo nel 1928, consiste nei cortili che si aprono fra le case, spesso occupati dai tavolini di un bar: ancora si nota una struttura simile a quelle delle case ‘di ringhiera’ del Nord Italia.