È una vita intrisa di arte quella che gravita intorno a questo viale alberato, con il celebre museo del Prado, quello Naval, il Thyssen-Bornemisza e, nelle immediate vicinanze, il Reine Sofía. Non per niente è chiamata la “passeggiata dell’arte”, una vera eccellenza nel panorama culturale mondiale che i recenti interventi volti alla pedonalizzazione dell’area e al restyling di alcuni edifici vogliono trasformare in una “città dei musei” nella città. Il Paseo del Prado venne tracciato nella seconda metà del Settecento dagli urbanisti di Carlo III, che ne progettarono anche i palazzi e le tre maestose fontane (di Apollo, Cibele e Nettuno) intorno alle quali, oggi come ieri, il passeggio della gente è un vero e proprio andirivieni. Un andare e venire caratteristico dei riti del vivere sociale dell’alta borghesia e della nobiltà ottocentesca, che implicavano il mostrarsi, lo squadrare gli altri e insieme godere della vita all’aria aperta e delle scenografie offerte dal viale. Oggi percorso per lo più dai visitatori dei musei, una deviazione sulla destra trasforma la “passeggiata dell’arte” in “passeggiata della letteratura”. Nel “barrio de las Letras”, durante il “siglo de oro” della cultura spagnola (il Seicento), abitavano infatti i grandi Miguel de Cervantes, Lope de Vega, Calderón de la Barca e Tirso de Molina.