Villa Reale, Villa Belgiojoso o Villa di Palestro, sono molteplici i nomi che identificano uno dei luoghi simbolo della città di Milano. Esempio del neoclassicismo milanese, il conte Ludovico Barbiano di Belgiojoso ne commissionò la costruzione a Giuseppe Piermarini. L’architetto di Foligno riservò per sé l’elaborazione degli interni e i temi decorativi affidando a Leopoldo Pollack il progetto del palazzo.

Eretta nel 1790 presenta nel corpo principale quattro monumentali colonne ioniche, tra le quali sono i rilievi dell’Ospitalità, della Temperanza e della Accortezza. La facciata più importante, quinta architettonica al giardino, si articola su due corpi laterali aggettanti sormontati da un timpano e un corpo mediano. Il prospetto impostato sul bugnato del pianterreno è scandito da colonne e pilastri dai capitelli ionici. Tra le finestre sono altorilievi con i soggetti mitologici scelti da Giuseppe Piermarini e come figure acroteriali statue di divinità pagane. Nei soffitti delle sale, gli stucchi fitomorfi e le rappresentazioni zoomorfe (animali mitologici e naturali) fanno da cornice agli emblemi della famiglia Belgiojoso.

Nata nel 1921, la Galleria d’Arte Moderna si configura come elegantissimo contesto ove ospitare le testimonianze che dal neoclassicismo arrivano alle opere dei maestri viventi. Le collezioni sono un focus sulle famiglie che hanno contribuito alla nascita del Museo: i Ponti, i Treves, i Tedeschi, i Durini e chiaramente i Grassi e i Vismara.

La collezione Grassi, donazione di Nedda Grassi in memoria del figlio caduto a El Alamain, entra a far parte delle raccolte civiche milanesi nel 1956. Carlo Grassi, ricco uomo d’affari e monopolista del tabacco al Cairo, riuscì a collezionare: antichità egizie, tappeti, porcellane argenti, dipinti medievali e eccezionali opere moderne. A rimpolpare la collezione un consistente nucleo di opere della fine dell’Ottocento italiano e del Divisionismo. Tra le firme internazionali ricordiamo: Renoir, Van Gogh, Manet, Coubert, Cézanne, Gaugin e gli italiani Fattori, Fontanesi, Favretto, Segantini, Spadini, De Pisis, Balla, Boccioni, Tosi.

Donata al Comune di Milano nel 1975 la collezione Vismara è composta da un piccolo nucleo di quaranta raffinate opere. Giuseppe Vismara, conoscitore dei musei europei (che riuscì a visitare durante i numerosi viaggi lavorativi), affinò il suo gusto grazie all’incontro con Gino Ghiringhelli. Visitando la collezione si viene travolti dal pathos che caratterizza Sironi, emozionati dal paesaggio di Carrà e affascinati da Picasso, Modigliani, Renoir, Matisse, Rouault, Vuillard, Dufy e tanti altri. Un focus particolare è dedicato al gruppo di Ca’ Pesaro con le forti personalità di Gino Rossi e Pio Semeghini, entrambi influenzati dalla cultura europea.

Entrambe le raccolte sono presentate al secondo piano della Galleria d’Arte Moderna nel rispetto dell’allestimento degli anni ‘50 curato dall’architetto Ignazio Gardella.