Costruito sul luogo di terme romane, palazzo Pallavicini Rospigliosi fu iniziato nel 1613 su progetto di Flaminio Ponzo e con l’intervento di Carlo Maderno, e nel corso dei secoli ha visto alternarsi numerosi proprietari. All’interno del complesso, creazione voluta da Scipione Caffarelli Borghese, cardinale nipote di Paolo V, due dei tre Casini abbelliti da preziose decorazioni sono ancora intatti, quello delle Muse che presenta affreschi di Orazio Gentileschi e Agostino Tassi, e il celebre Casino dell’Aurora. Quest’ultimo è l’unico ambiente che attualmente si può visitare. Eretto, come gli altri due, tra il 1611 e il 1612, si affaccia sulla strada: un’architettura dai volumi semplici, a due piani, con tre ambienti interni e un giardino pensile ricco di stucchi e decorazioni, realizzato nel 1612 dal fiammingo Jan van Zanten. La fama del Casino si deve, però, alla celebre Aurora di Guido Reni, dipinta sulla volta della sala centrale: lo splendido affresco, considerato uno dei vertici della pittura europea, fu realizzato nel 1613-1614 e celebra l’arrivo di una nuova era per le fortune della famiglia Borghese. Tutto intorno è circondato da opere di altri esponenti della prima pittura barocca: due fregi di Antonio Tempesta con i Trionfi della Fama e dell’Amore, quattro riquadri con le Stagioni di Paul Bril e putti alati di Cherubino Alberti. Completano la decorazione anche numerose sculture di epoca classica, fra erme femminili, sarcofagi, busti, Diana e Venere, per un risultato generale a tema mitologico e ispirato alla classicità