Iniziato intorno al 1560 da Bartolomeo Ammannati e completato verso il 1586 da Bartolomeo Breccioli, si arricchì nel 1640 del maestoso scalone interno; all’Ammannati si devono i prospetti esterni su via della Fontanella e sul Corso, il Breccioli modificò invece il terzo piano e aggiunse il cornicione e l'altana. Il lungo prospetto ha un severo impianto tardo-rinascimentale, fittamente scandito dalle finestre su tre piani e rigorosamente simmetrico; sull'asse centrale si allineano il portale bugnato, il balconcino al terzo piano e l'altana. All'interno, lo scalone progettato da Martino Longhi il Giovane, formato da 120 gradini ognuno ricavato da un sol pezzo di marmo antico, conduce al piano nobile, dove la galleria è ricoperta da affreschi manieristi (scene mitologiche e allegoriche) di Jacopo Zucchi ed è ornata di busti antichi.