Bisognerebbe avere le ali per vederla in tutta la sua perfezione ingegneristica. Palmanova è un magnifico esempio di città fortezza che ha conservato pressoché intatto l’impianto urbanistico che le diedero i veneziani nel 1593: una pianta poligonale a stella con nove punte, cinta da cortine con baluardi e profondo fossato; tre sono le porte munite in corrispondenza delle tre principali direttrici (Udine, Cividale e Aquileia), mentre le sei cortine sono difese da rivellini. Nel progetto di Giulio Savorgnan si fondono l’esigenza militare della Serenissima di creare un estremo baluardo difensivo al confine orientale e l’utopia rinascimentale della città armoniosamente perfetta. Di fatto Palmanova non fu mai impegnata in significativi eventi bellici. La prese Napoleone, che la rinforzò e le cambiò il nome dall’antico Palma (dato alla fondazione dai veneziani per commemorare la vittoria di Lepanto) in Palmanova.