Sci e mondanità, vocazione turistica e identità alpina, modernità e bellezze naturali. Anime diverse convivono a Madonna di Campiglio, adagiata a 1550 metri di quota nella bellissima conca che si apre tra il gruppo delle Dolomiti di Brenta e i ghiacciai dell'Adamello e della Presanella. I suoi contrasti si coniugano elegantemente nell’importante stazione sciistica odierna e colpiscono oggi come di certo non lasciarono indifferenti quei primi associati della SAT, la Società Alpina del Trentino che qui venne fondata nel 1872, alla quale si deve la prima rete di sentieri. Madonna di Campiglio nacque in realtà solo a fine Ottocento, quando tal Gian Battista Righi acquistò dal Capitolo di Trento l’ex monastero di Santa Maria per trasformarlo in albergo. Cominciò allora il periodo d’oro che tramutò Campiglio in una località alla moda, frequentata dall’alta borghesia d’Oltralpe. Al giorno d’oggi al posto delle costruzioni belle époque si incontrano moderne palazzine e una miriade di residence, ma la raffinatezza del luogo è rimasta quella. La si coglie in ogni dove: dalle pasticcerie ai ristoranti tipici, dalle vetrine al centro commerciale che si affaccia alla zona pedonale. Gli appassionati dello sci possono contare su impianti di risalita che partono direttamente dal centro storico, con oltre 90 km di piste per lo sci alpino. Leggendaria è la pista «3 Tre», dove ogni anno si tiene uno dei più classici slalom di Coppa del Mondo. A Campo Carlo Magno sono invece 30 i chilometri di tracciati per il fondo. Poi basta un rapido colpo d’occhio sull’estensione e la bellezza del gruppo di Brenta. In poche ore di cammino si possono raggiungere rifugi nei pressi di cime spettacolari, come il Tuckett e il Sella proprio sotto il Castelletto Inferiore, o il Rifugio Tosa poco distante dal Campanil Basso.