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Gualdo Tadino

localita

Gualdo Tadino (PG)
Sorge ai piedi del monte Serra Santa, al margine dell'ampia conca creatasi in seguito al riempimento di un bacino lacustre.
Il doppio toponimo riassume le tormentate vicende della cittadina, che fu a più riprese distrutta e abbandonata, spostata ora in alto ora in piano. Il primitivo centro umbro dei «tadinates», maledetti nelle Tavole eugubine, era posto sul vicino colle I Mori come documentano recenti ritrovamenti, mentre in età romana «Tadinum» è attestata in piano, lungo il tracciato della Flaminia (odierno Sant'Antonio di Ràsina). Dopo il passaggio 'devastatore' di Totila, che qui morì durante la fuga, e il trasferimento della sede vescovile a Nocera (1007), l'insediamento venne ricostruito sul torrente Feo come nucleo benedettino chiamato in longobardo «Wald», bosco. Tra XI e XII secolo l'abbazia di S. Benedetto esercitò la sua giurisdizione su molte chiese e terre e sulla stessa comunità dei tadinati, che fino al 1210 rimasero sotto la sua protezione; soltanto al principio del '200 Gualdo viene trasferita nell'attuale sito. Divenuto libero Comune (1237) sotto la protezione di Federico II, fu cinto di mura e dotato della possente rocca.
Nel medioevo si formò l'impianto urbano disteso sulla collina e imperniato sulla piazza centrale, oggi caratterizzata dalle chiese benedettina e francescana e dal settecentesco palazzo pubblico. I terremoti del 1751 e del 1832 hanno completamente distrutto le restanti strutture edilizie. Gualdo è uno dei centri colpiti dal sisma del settembre-ottobre 1997 e ancora dell'aprile 1998. Centro economicamente tra i più vitali dell'area, è rinomato soprattutto per la produzione della maiolica, documentata dal '300 ma fiorita a partire dal '500.