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San Severo

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San Severo (FG)
Tra i maggiori agglomerati pugliesi, è una città dove alla tradizione agricola, sviluppata soprattutto nel settore cerealicolo e vinicolo, si è aggiunta una fiorente attività industriale e commerciale, quasi a rivendicare il ruolo centrale dell'abitato nel contesto della Capitanata, di cui fu infatti capoluogo; un ruolo peraltro confermato oggi dalla rete viaria, che la pone come punto nodale tra il Tavoliere nord e il Subappennino settentrionale.
Le sue origini sono remote, ma le prime notizie documentate risalgono al medioevo, epoca in cui era soggetta al monastero benedettino di Torremaggiore. L'imperatore Federico II la cedette all'ordine dei Templari e nei secoli successivi i diritti feudali furono trasferiti alla famiglia Di Sangro, che li tenne sino all'inizio del XIX secolo; nel frattempo San Severo fu sede della Regia Udienza sino alla fine del '500 e da allora sede vescovile.
Nonostante il tremendo terremoto del 1627, che cancellò gran parte delle preesistenze, e la distruzione da parte dei francesi allo scorcio del '700, ha continuato a crescere, nelle alterne vicende dovute alla guerra, all'emigrazione e ai problemi dell'agricoltura. L'abitato storico, circondato dai vistosi ampliamenti dell'800 a scacchiera, conserva ancora, nelle architetture, i significati delle passate fortune. La Cattedrale, più propriamente S. Maria Assunta, è un edificio dell'XI secolo rimaneggiato in epoca barocca. In piazza Municipio è il settecentesco ex monastero dei Celestini, ora palazzo di Città. Al XII secolo risale la fondazione della chiesa di S. Severino, la cui originaria facciata laterale mostra un rosone e un arco con ghiera scolpita; in magniloquente stile barocco è invece la chiesa di S. Nicola.
L'ex convento francescano ospita il Museo dell'Alto Tavoliere (MAT), a prevalente carattere archeologico. La settecentesca chiesa delle Benedettine (S. Lorenzo), mostra un'interessante facciata barocca lapidea.