Mesagne
localita
Mesagne (BR)
Sull'ultimo dorso collinoso della piana messapica, l'abitato sorse in posizione strategica sull'antico percorso Oria-Brindisi: il toponimo deriva proprio dal messapico Messania (città di mezzo, trasformatosi in età romana in Medianea) e ne ricorda la particolare collocazione. Fu proprio quel popolo a occuparla tra il IV e il III secolo a.C., come testimoniano le necropoli rinvenute, e a essi seguirono i romani, i bizantini (il rito greco vi si conservò sino allo scorcio del '500), le devastazioni dei saraceni, la conquista normanna (XI secolo) e la completa distruzione sveva (1254). Gli angioini ricostruirono l'abitato, riedificando il castello e restaurando le mura (1430), parte delle quali risaliva probabilmente al X secolo: della cinta, che racchiudeva il borgo antico dalla pianta triangolare, si conservano oggi solo porta Nuova, edificata nel 1605 e ricostruita nel 1702, e porta Grande, ricostruita nel 1784. Attraverso quest'ultima, che si apre su piazza Vittorio Emanuele II (la chiesa dell'Immacolata, che vi prospetta, risale ai primi anni del XV secolo ma fu restaurata nell'800), si penetra nel nucleo antico, che in piazza IV Novembre offre al visitatore i monumenti più significativi.
La chiesa Madre, sorta nel periodo bizantino (X secolo) e riedificata dagli angioini nel 1322, fu nuovamente ricostruita nel 1653: la facciata è affollata di statue come in un retablo; tele dei secoli XVI-XVIII ornano l'interno. Notevole è la cripta che ospita un Crocifisso cinquecentesco.
Da piazza Orsini-Del Balzo, dedicata alla famiglia che fu signora di Mesagne dal 1380 al 1463 e di impianto medievale, si vedono le mura dell'imponente castello che ospita il Museo civico archeologico «Ugo Granafei».
La vicina chiesetta di S. Anna (1690) è un bell'esempio di rococò pugliese, stile cui si richiama la chiesa di S. Maria di Betlemme (1738) in via Roma; l'annesso, secentesco palazzo dei Celestini è l'attuale sede municipale. In periferia si trova la chiesetta di S. Lorenzo (VII-IX secolo ma rimaneggiata nel XVI) che conserva affreschi del '400.
Lungo la strada per Torre Santa Susanna, la masseria Le Torri (8 km da Mesagne) accoglie la chiesetta di S. Maria di Crepacore, di origini bizantine, costruita con grossi blocchi di pietra. La navata centrale possiede una doppia copertura conica.
La provinciale 46 che corre parallela alla statale 7 in direzione di Latiano conduce, presso la masseria Muro, al Parco archeologico di Muro Tenente, insediamento messapico di cui sono visibili resti di fortificazioni.
La chiesa Madre, sorta nel periodo bizantino (X secolo) e riedificata dagli angioini nel 1322, fu nuovamente ricostruita nel 1653: la facciata è affollata di statue come in un retablo; tele dei secoli XVI-XVIII ornano l'interno. Notevole è la cripta che ospita un Crocifisso cinquecentesco.
Da piazza Orsini-Del Balzo, dedicata alla famiglia che fu signora di Mesagne dal 1380 al 1463 e di impianto medievale, si vedono le mura dell'imponente castello che ospita il Museo civico archeologico «Ugo Granafei».
La vicina chiesetta di S. Anna (1690) è un bell'esempio di rococò pugliese, stile cui si richiama la chiesa di S. Maria di Betlemme (1738) in via Roma; l'annesso, secentesco palazzo dei Celestini è l'attuale sede municipale. In periferia si trova la chiesetta di S. Lorenzo (VII-IX secolo ma rimaneggiata nel XVI) che conserva affreschi del '400.
Lungo la strada per Torre Santa Susanna, la masseria Le Torri (8 km da Mesagne) accoglie la chiesetta di S. Maria di Crepacore, di origini bizantine, costruita con grossi blocchi di pietra. La navata centrale possiede una doppia copertura conica.
La provinciale 46 che corre parallela alla statale 7 in direzione di Latiano conduce, presso la masseria Muro, al Parco archeologico di Muro Tenente, insediamento messapico di cui sono visibili resti di fortificazioni.