È un'elegante trasposizione rinascimentale (1492) del modello di tempietto tramandato da Vitruvio; si sono ipotizzati autori come Fra' Giocondo e Francesco di Giorgio Martini. Voluta dall'umanista Gioviano Pontano, in memoria della moglie Adriana Sassone, ha struttura a pianta rettangolare su alto podio, scandita all'esterno da lesene e ornata da portali in marmo, stemmi di famiglia e lastre con iscrizioni latine; all'interno un policromo pavimento di maioliche invetriate del tardo XV secolo, con figure umane, stemmi, pesci, leoni e motivi geometrici; alle pareti epigrafi quattrocentesche e greco-romane.