Documentata dal decimo secolo, la pieve fu poi ricostruita in belle forme romaniche. Nel ’500 si aggiunse il porticato, con agili colonne di ordine tuscanico.<br>L’interno è ricco di opere d’arte di scuola fiorentina, tra cui due tabernacoli in terracotta invetriata forse di Giovanni della Robbia, un dossale duecentesco attribuito a Meliore di Jacopo, un trittico tardo-trecentesco (Madonna e i santi Caterina, Pietro e Paolo) del Maestro di Panzano, e un affresco riferito a Raffaellino del Garbo.