Dalla chiesa deriva l'appellativo del rione istituito al pari di Testaccio nel 1921. La tradizione vuole che S. Silvia, madre di Gregorio Magno, abbia qui avuto una casa con un oratorio e che fosse qui il primitivo monastero dedicato a S. Saba, capo del monachesimo orientale. Il monastero, assegnato ai Cluniacensi nel XIII, passò poi ai canonici regolari, quindi ai Cistercensi e infine fu da Gregorio XIII affidato al Collegio Germanico Ungarico, retto dai Gesuiti; seguirono anni di decadenza, fino ai restauri del 1932-33. Per un protiro (rimaneggiato) del sec. XIII, si entra in una corte, su cui prospetta la facciata: il portico e la galleria con loggiato vennero realizzati, nel 1463 dal cardinale Francesco Piccolomini. Di rilievo un portale con una bella cornice marmorea, decorazione musiva e iscrizione recante data e firma dell'autore: Jacopo di Lorenzo di Cosma, 1205. L'interno di S. Saba, di rude semplicità, è a tre navate, spartite da 14 colonne di spoglio e terminanti in altrettante absidi; il pavimento cosmatesco (sec. XIII) fu ricollocato dopo il restauro del 1907. Sopra la cattedra episcopale, notevole Crocifissione, molto ridipinta, del sec. XIV. L'Annunciazione sulla parte alta a spiovente dell'arco del presbiterio, e la fascia lungo le pareti sotto il tetto a capriate, furono fatte eseguire dal cardinale Piccolomini (iscrizione 1463).