La basilica di S. Nazaro Maggiore, la Cappella Trivulzio e la Cappella di Santa Caterina, costituiscono un unico complesso. S. Nazaro Maggiore è una delle basiliche della Milano romana imperiale che furono fondate «extra moenia» – da cui l’altro nome con cui è conosciuta: S. Nazaro in Brolo, cioè “al prato” – alla fine del quarto secolo, per volere del vescovo Ambrogio. Originariamente intitolata ai Santi Apostoli, la chiesa fu poi dedicata a S. Nazaro, martire cristiano ai tempi di Nerone. Dotata fin dalle origini paleocristiane di planimetria a croce – probabilmente uno dei primi edifici in Occidente basati su questa struttura – fu ricostruita nell’undicesimo secolo, e fatta trasformare a partire dal 1571 da Carlo Borromeo. Fu profondamente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, e il suo assetto attuale risale ai lavori ricostruttivi condotti tra 1946 e 1963. Davanti alla chiesa di S. Nazaro Maggiore, si trova il corpo quadrato della Cappella Trivulzio, aggiunta fra 1512 e 1550. La cappella Trivulzio era stata commissionata al Bramantino, che la lasciò incompiuta, come mausoleo di famiglia dal condottiero Gian Giacomo Trivulzio (1441-1518). Il sarcofago di Gian Giacomo sta in alto di fronte all’ingresso. Una secca epigrafe latina («Qui numquam / quievit quescit / tace») ingiunge di rispettare in silenzio il riposo di chi in vita non aveva riposato mai. Nel transetto destro spicca la Crocifissione, piccolo ma intenso bassorilievo di Bonino da Campione (XIV secolo); dal transetto sinistro si accede alla cinquecentesca cappella di S. Caterina d’Alessandria, dove si ammira un bell’affresco di Bernardino Lanino, il Martirio della santa (1546).