La costruzione della chiesa (oggi adibita in parte a Sacrario dei Caduti) venne iniziata nel 1687, ma fu bloccata prima dal terremoto e poi da difficoltà tecniche a causa delle imponenti dimensioni (105 x 48 m al transetto; altezza interna della cupola 62 m), che ne avrebbero fatto il più grande edificio di culto della Sicilia. Per questo suo stato di incompletezza, la facciata, che prospetta sull'elegante esedra di piazza Dante (Stefano Ittar, 1769), risulta di grande suggestione, con le possenti colonne mozze di calcare che si stagliano libere sulla parete di fondo. L'interno, con pianta a croce latina divisa da pilastri a lesene accoppiate, sorprende per la vastità e la nudità, interrotta solo dalla sobria decorazione marmorea degli altari. Il pavimento del transetto è solcato da una meridiana di marmo con segni zodiacali intarsiati, tracciata nel 1841. Di particolare interesse è, nel presbiterio, il grandioso organo a cassa lignea intagliata e dorata, opera di Donato Del Piano; la sagrestia, con il soffitto affrescato da Giovanni Battista Piparo e gli eleganti armadi lignei decorati, costituisce un caratteristico ambiente rococò. Dal tamburo della cupola, la vista spazia dall'Etna all'Aspromonte calabro.